Camposcuola 2016


FB_IMG_1471105897330L’estate richiama, nella nostra parrocchia, delle esperienze significative per la vita pastorale: una tra queste è proprio il campo scuola con i giovani e ragazzi di “Azione Cattolica”.

La località che ci ha ospitato e che ha incontrato i nostri volti è la terra acheruntina. Acerenza è una cittadina che sorge a 833 m s.l.m. nella parte nord-orientale della provincia di Potenza, l’abitato è considerato uno dei borghi più belli della penisola italiana.

L’esperienza estiva di quest’anno ha visto la scelta ponderata di un cosiddetto “campo unitario”, quindi si è evitato di dividere le esperienze estive per fasce di età. Dunque l’esperienza del campo è stata vissuta da oltre sessanta partecipanti di diversa età; questo ha consentito di formare due percorsi paralleli: il primo ha visto protagonisti i ragazzi del settore ACR che si sono lasciati guidare dai valori che trasmette il film della Walt Disney “Mulan”, il secondo ha visto protagonisti i giovanissimi e i giovani che si sono lasciati guidare dalla tematica dell’amicizia nel contesto post-moderno che si innesta tra realtà e virtualità.

Naturalmente ai momenti di formazione e riflessione fatta in forma accattivante e ludica
non sono assolutamente mancati i momenti di svago, di condivisione e FB_IMG_1471105819884di divertimento, nonché di visite turistiche nei luoghi circostanti.

Il campo scuola è una esperienza che ogni ragazzo e giovane cattolico dovrebbe scegliere di vivere poiché ha un significato pedagogico tutto suo.
Nel campo scuola non si vive soltanto la logica del gioco, sarebbe troppo banale, ma si sperimentano in prima persona alcuni valori molto im
portanti, quali l’amicizia, l’educazione, l’autonomia nel gestire spazi e tempi personali, la fede e la preghiera.

Mi concentro sul valore dell’amicizia per poi toccare gli altri.

L’amicizia è uno dei valori che nel campo scuola si è vissuto appieno. Nell’esperienza estiva i nostri giovani hanno sperimentato la bellezza di essere amici e fratelli nella fede. Lo stare uno accanto all’altro, “gomito a gomito”, ha fatto sì che tra i ragazzi si innescasse una relazione di aiuto reciproco e di dialogo, per cui è stato bello vedere i ragazzi che collaboravano in ciò che gli è stato chiesto di fare. Inoltre lo stare insieme ha permesso loro di raccontarsi anche esperienze vissute prima del campo approfondendo la conoscenza reciproca.

L’amicizia è un tesoro inestimabile perché ognuno nella relazione amicale si presenta così com’è, senza maschere, assumendo un ruolo, una posizione all’interno del gruppo, in modo tale da scoprire i propri talenti e attitudini.

Il campo scuola inoltre ha un significato che va oltre il semplice coltivare le amicizie, perché questa esperienza oggi risulta essere un grande segno di contraddizione che va a contrastare l’odio e la violenza che dilaga nell’umanità. Oggi il mondo ce lo illustrano come caratterizzato dalla disgregazione e dalla prepotenza. Questo campo può essere il segno che contraddice quel luogo comune che afferma che “oggi il mondo è cattivo”.
Il campo scuola possiamo paragonarlo ad un seme di bene che dà speranza a chi la speranza l’ha persa.
Mahatma Gandhi affermava che “ognuno di noi deve essere il cambiamento che vuole vedere nel mondo”; penso proprio che il campo di quest’anno è quel bene, quell’unità, quel vincolo d’amore che i nostri giovani vogliono vedere nel mondo. Quindi il campo risulta essere testimonianza che Cristo opera nel mondo, perché laddove c’è l’unità, laddove c’è la fraternità, laddove c’è la carità, lì c’è Cristo Gesù. Si può dire perciò che il campo lega il valore dell’amicizia al valore della fede che si va ad innervare nella testimonianza attiva che la vita deve mostrare.

Personalmente l’esperienza del campo scuola è stata un’esperienza dal valore impareggiabile, perché ricca di valori ed emozioni. Io sono un giovane che tra qualche mese verrà ordinato prima diacono e poi presbitero. Il presbitero non va a fondare una famiglia “di sangue” ma si inserisce in una famiglia “ecclesiale” perché la sua famiglia è la comunità destinataria del suo servizio. Io posso dire quindi che per questi sei giorni la mia famiglia è stata ogni fratello e sorella che ho incontrato nell’esperienza del campo, questo va a rafforzare ancora di più le motivazioni che stanno alla base del mio cammino vocazionale.

FB_IMG_1471105701670Con l’augurio di vivere la stessa esperienza l’anno prossimo, occorre dire che merita un sincero ringraziamento l’équipe degli educatori di Azione Cattolica con la sua presidente, Marianna Annese, che si sono spesi senza sconti per la buona riuscita di questo campo. Un ringraziamento particolare lo merita don Vincenzo Di Palo, nostro parroco, che con la sua grinta, proattività e voglia di far emergere sempre più il meglio della nostra comunità, ha unito le forze e ci ha spinto a dare il meglio di noi stessi permettendoci di metterci in gioco per la realizzazione di questa preziosa esperienza estiva.

Vincenzo Sparapano (collaboratore parrocchiale)

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