Avvento di fraternità: un pomeriggio con gli anziani

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Nella sala grande della Casa di riposo “M. Kolbe”, in un sereno clima di festa di famiglia, gli anziani ospiti ci hanno cordialmente accolti per festeggiare il S. Natale con noi del “Gruppo Caritas” parrocchiale, come è consuetudine da alcuni anni.

E’ stato preparato lo spazio per la Celebrazione Eucaristica e lo spazio per i giovani che, con tastiera e chitarra, si sono prodigati per allietare tutti con i canti natalizi della nostra tradizione.

Un sincero sentimento fraterno ci ha accomunati e gli anziani, con alcuni loro familiari presenti, hanno partecipato ai canti con evidente gradimento, spesso perfino mimandoli o battendone il ritmo con le mani.

A tratti, l’espressione più seria su qualche viso ha rivelato quali fossero i loro pensieri: “Dove è più il tempo della giovinezza in buona salute? Dove sono gli affetti più cari, i familiari, gli amici? Dove le speranze e i sogni giovanili?”

E’ vero, tutto è precario e la vita – a volte – propone o impone percorsi diversi dalle nostre aspirazioni, ma affidandoci alla volontà del Signore, che per noi vuole solo il Bene, possiamo valorizzare questi percorsi e arricchirli con i frutti dell’Amore che un giorno riempiranno le nostre mani, presentandoci a Lui. 
A Lui che, per Amore, ci ha fatto il dono prezioso della vita e che, per insegnarci a viverla al meglio, ci ha offerto l’esempio della sua vita semplice ed essenziale. E’ nato come noi, ha vissuto da uomo, come noi, in ogni aspetto della quotidianità Dio si è fatto come noi perché diventassimo come Lui, in una meravigliosa “confusione d’Amore”. Perfino “Pane” si è fatto per entrare con la S. Comunione dentro di noi e non lasciarci mai, dal momento che, avendoci creati, siamo suoi e ci ama pazzamente. 
Lui è la nostra Sicurezza, la nostra Gioia, la nostra Pace, tutta la Verità della vita, se lo facciamo nascere nel nostro cuore aperto all’Amore, cioè alla condivisione e alla solidarietà con chi è meno fortunato. 
Questa certezza, forte come roccia in noi, che ci fa sperimentare e accrescere la fede, sia il nostro S. Natale quotidiano. 
E’stato questo concetto che don Vincenzo Sparapano, il nostro vice-parroco, con efficace semplicità ha ricordato a tutti nella bella omelia durante la celebrazione della Messa.

L’evento si è concluso lasciando ad ogni anziano una campanella, simbolo natalizio, il cui suono ricordi al cuore che è sempre l’ora di vegliare, in attesa di Gesù.
Prima di lasciarci, alcune nonnine ci hanno detto: “Non andate via, state ancora un po’ con noi! Voi ci volete bene e noi siamo contente quando ci fate cantare e pregare Gesù! Tornate presto a trovarci!”
E noi: “Siate sicure. Ci vedremo ancora tante volte. Siete voi a farci tanto bene con la vostra presenza…!”
Ci hanno salutato con il più splendido sorriso sdentato mai visto e noi, come i pastori a Betlemme davanti al Bambinello, con gli occhi lucidi di commozione e nel cuore una ineffabile gioia, abbiamo considerato: ognuno di loro è davvero culla di Gesù Cristo che nasce!

Il Gruppo Caritas parrocchiale

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