InCanti di Natale

Incanti di Natale
Una riflessione dopo

Anche quest’anno la nostra comunità ha fatto il concerto di Natale. Da qualche anno, è diventata ormai una tradizione, i gruppi parrocchiali si ritrovano insieme a cantare la nascita del Salvatore. Lo fanno per fasce di età: i piccoli che frequentano la catechesi dell’iniziazione cristiana, gli adolescenti e i giovani di Azione cattolica, i ragazzi dell’Agesci, gli adulti del Cor Mariae. La tradizione dà il braccio alla novità. In fondo, i canti di Natale sono sempre quelli; le musicalità più o meno le stesse; ma c’è sempre qualcosa di nuovo: nuova è l’esperienza di vita di ciascuno, gli stati d’animo, i sentimenti del momento per gli eventi accaduti… Questi generano novità anche nella realizzazione del concerto.

In quella domenica scorsa, 17 dicembre, si respirava la gioia di tutti: chi cantava e chi ascoltava i canti. Chi era sull’altare a prestare la voce agli angeli, chi seduto sui banchi a godersi la musica, e chi in piedi si avvicinava timidamente o non proprio per fotografare e registrare qualche video. Un’aria di festa, di convivialità, di sapore di cose belle perché vere, un messaggio forte e chiaro: il nostro Dio è l’Emanuele, il Dio con noi. Egli è venuto nel mondo, per amore solo per amore. Ha visitato il suo popolo e ha scommesso ancora volta sulla vita di tutti.

I canti eseguiti presentavano i contenuti del Natale: l’avvento, dunque, l’attesa della venuta del Bambino; poi il cammino che ogni cristiano compie che è un cammino di pellegrinaggio sulla terra e un cammino di vita interiore; il silenzio come condizione necessaria per adorare a Betlemme il Salvatore del mondo; la fratellanza e, quindi, l’urgenza del recupero di una umanità vera: siamo tutti esseri umani, dobbiamo credere gli uni negli altri; siamo tutti abitanti di questa madre terra, non possiamo escludere alcuno; siamo tutti uguali nella natura e nella dignità, simili nel comune cammino, diversi nelle attitudini, nei progetti… e tanto altro ancora.

Questa iniziativa che, consegna il plauso grande a tutti, non può che continuare negli anni a venire. Abbiamo tutti bisogno di ricordare la grandezza del nostro Dio, la bellezza nel nostro mondo, l’umanità del nostro essere. Continui il Natale ad essere cantato per incantare.

don Vincenzo di Palo

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