Lettera del parroco don Angelo Mazzone per i quarant’anni della Parrocchia Madonna della Pace

Come Mosè

Lettera per i quarant’anni della Parrocchia Madonna della Pace

 

Carissimi fratelli,

vi è stata recapitata dai ragazzi della parrocchia questa lettera: esprime il nostro desiderio di avvicinarvi in questo momento particolarissimo della storia della nostra comunità. Celebriamo il quarantesimo anniversario del giorno in cui il Vescovo Aldo Garzia fondò, con decreto scritto, la nostra comunità parrocchiale intitolata alla Madonna della Pace.

Come attuale guida di questa comunità ho pensato di inviarvi questo messaggio e avverto la grande responsabilità dell’annuncio di una parola che spero tocchi il vostro cuore. Questa volta scrivo proprio a tutti: a coloro che, per tanti motivi, in questi quarant’anni hanno deciso di partecipare più come spettatori che come attori protagonisti, alla vita della comunità; a coloro che, per qualche dissapore oppure al cambio dei parroci, si sono allontanati dalla comunità (spesso accade..); a coloro che quando si vedranno recapitato questo testo saranno infastiditi e magari commenteranno negativamente, oppure a coloro che cestineranno immediatamente questo foglietto senza neanche leggerlo; e scrivo soprattutto a voi che frequentate questa comunità e che con me condividete la fatica e la responsabilità dell’accompagnamento ma anche la gioia di credere che percorriamo questa strada con la guida del Signore: vi assicuro che per me, così come sono sicuro che sarà stato per Don Luca e Don Mimmo, condividere con voi laici la vita della comunità è una gioia indicibile.

Ho pensato a questi quarant’anni come al tempo del cammino di Israele nel deserto, luogo che, nella Bibbia, rivela la sua fondamentale bipolarità semantica. Abbraccia e rinvia a tre grandi ambiti simbolici: lo spazio, il tempo, il cammino. SPAZIO ostile da attraversare per giungere alla terra promessa; TEMPO lungo ma a termine, con una fine, tempo intermedio di un’attesa, di una speranza; CAMMINO faticoso, duro, tra un’uscita da un grembo di schiavitù e l’ingresso in una terra accogliente, <<che stilla latte e miele>>.

Mi tornano in mente tre versetti della Parola di Dio che propongo alla vostra meditazione e preghiera in questo momento:

–   <<Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore>> (Dt 8,2);

–   <<Per quarant’anni mi disgustai di quella generazione e dissi: sono un popolo dal cuore traviato, non conoscono le mie vie>> (Sal 94,10);

–   <<Il Signore tuo Dio è stato con te in questi quaranta anni e non ti è mancato nulla>> (Dt 2,7).

Siano questi i giorni della memoria delle persone e soprattutto dell’amore di Dio che abbiamo sperimentato da tutti questi anni. Siano giorni in cui ciascuno di noi ripensi e si ravveda per tutte le volte in cui le vie percorse non sono state quelle tracciate dal Signore. Siano questi i giorni del ringraziamento e della riconoscenza perché davvero in questi anni il Signore non ci ha fatto mai mancare nulla.

Ma soprattutto questi giorni siano per ciascuno di noi, il momento opportuno, per riscoprire la nostra vocazione. Quella che il Servo di Dio Don Tonino Bello ha richiamato tante volte nei suoi scritti per noi. Ossia la provocazione della Pace, la costruzione della Pace! Sia per sempre la nostra comunità parrocchiale una vedetta di pace che scruta la Terra Promessa e, nella speranza di entrarvi, continui ad additarla per gli anni futuri agli uomini e donne che incroceranno i nostri percorsi. In questi giorni riviva ciascuno di noi la struggente esperienza di Mosè sul monte Nebo. Sicuri che, come tutta la Chiesa, pur attardandoci ed inciampando nelle insidie della storia, crediamo alla promessa che la terra, quella vera, non sta oltre il mare né oltre il cielo, ma nella fede nel Signore Gesù, che un giorno contempleremo faccia a faccia, come Mosè.

Spero con queste parole di aver toccato il vostro cuore, spero di vedervi nei prossimi giorni, spero che in voi sia vivo il desiderio della terra promessa e di camminare ancora per raggiungerla. Ormai è davanti a noi. La vedete?…

Don Angelo, parroco

Molfetta, 8 novembre 2017.

 

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