Caro Gesù ti scrivo… InCanti di Natale 2021 | ACR

Sabato 18 dicembre 2021 si è tenuto il tradizionale Concerto di Natale dei bambini della catechesi.

Quest’anno i bambini hanno proposto ai genitori e parenti che sono venuti ad ascoltarli, dei canti natalizi tradizionali, accompagnati da alcune lettere rivolte a Gesù Bambino.

In un mondo in cui siamo tutti connessi, sempre disponibili in chat e sui social, scrivere una lettera vuol dire più che mai fermarsi e prendere del tempo per riflettere, per trovare le parole giuste per esprimere le proprie emozioni, vuol dire elaborare prima di tutto nel proprio cuore ciò che si ha intenzione di comunicare. E perché no, scrivere una lettera è anche un buon modo per pregare Gesù, che anche quest’anno sceglie di nascere e abitare in mezzo a noi.

Di seguito, le letterine scritte a Gesù:

Caro Gesù Bambino,

mi chiamo Alberto e ho 8 anni e sono molto arrabbiato e ora ti spiego perché. Ieri sono andato con la mamma a trovare la nonna, che è in ospedale. Vicino a lei c’è una nonnina molto anziana e ho visto che mi guardava con le lacrime agli occhi, allora mi sono avvicinato e le ho chiesto che cosa le fosse successo e lei mi ha detto che ha 3 figli e 9 nipoti, ma nessuno ha mai il tempo di farle una visita o anche solo una telefonata, poi mi ha raccontato di quando era giovane e quando sono andato via il suo viso era tornato sereno. Capisci perché sono arrabbiato? Perché questa povera nonnina aveva solo bisogno di parlare con qualcuno… Dove sono i suoi figli? Dove sono i suoi nipoti? Per questo Natale, Gesù, ti chiedo di “svegliare” il cuore di tutti quelli che hanno un anziano che non vanno mai a visitare, per regalare loro qualche minuto di gioia e serenità.

Tuo Alberto


Caro Gesù Bambino,

sono Serena, ho 10 anni e frequento la V elementare. Alcune immagini alla TV oggi mi hanno fatto riflettere su come la vita non è bella per tutti in questo mondo. In realtà io non guardo spesso la televisione, o meglio, non guardo spesso il telegiornale. Lo ammetto, mi piace di più guardare i cartoni animati e i video su youtube. Comunque, riprendendo il discorso, ho capito di avere una bella casa, da mangiare, vestiti, giochi, e tante cose superflue anche se a volte vorrei di più… e poi ho visto tutta quella gente sui barconi senza niente, a volte senza neppure un documento che attesti la loro identità e che cercano un luogo in cui vivere, un lavoro per sfamare la propria famiglia, una dignità come esseri umani. Per fortuna mia madre mi ha spiegato che in parrocchia ci sono delle associazioni che si preoccupano di fare delle raccolte alimentari per i poveri del quartiere, però forse potremmo fare ancora di più. Tu, Gesù, hai conosciuto la povertà, l’esilio in una terra lontana, hai letto il disprezzo negli occhi di chi ti vedeva come uno straniero ma hai anche conosciuto l’amore, l’ammirazione dei pastori, dei magi, allora fa sì che il nostro cuore si apra ai nostri fratelli sfortunati, stranieri, e diventi casa per loro, rifugio, aiuto. Grazie Gesù,

Tua Serena


Caro Gesù Bambino,

sono Antonio. Oggi, mentre passeggiavo sul corso illuminato, c’era come sottofondo un canto natalizio e mi ha colpito la frase “luce dona alle menti”; mi sono chiesto cosa potesse significare e poi ho pensato agli scienziati che cercano cure per malattie nuove e sconosciute, ho pensato a chi governa le nazioni che spesso hanno la mente offuscata dal potere e non vedono quelle che sono le necessità della gente, ho pensato anche ai nostri genitori così presi dal lavoro, dalle preoccupazioni, che non hanno il tempo di giocare con noi bambini, di parlare con noi non per chiederci cosa abbiamo fatto a scuola anche perché lo sappiamo che rispondiamo tutti “Niente!”, ma per sapere come ci sentiamo dentro, quali sono i nostri sogni, i nostri desideri…Allora Gesù, illumina le menti, illumina i cuori degli adulti e fa sì che aprano gli occhi sulle cose veramente importanti della vita.

Tuo Antonio


Caro Gesù Bambino,

sono Luisa, oggi il tempo è nuvoloso, fa freddo e c’è vento, ma dentro di me sono felice, sono felice perché stavo molto male, così male che non sono andata a scuola, non sono andata in piscina e neanche al compleanno di Roberta. Comunque ora è tutto passato perché mi sento meglio, perché Roberta mi ha chiamato per dirmi che faremo una piccola festa solo noi due e perché posso tornare a nuotare. Ho scoperto, in questa giornata così fredda, che dietro le nuvole brilla il sole, che il vento è un canto di gioia e che il freddo si combatte con un caldo abbraccio. E quindi oggi voglio dirti Grazie Gesù, grazie per la vita, per tutto quello che mi circonda, per tutti coloro che mi amano. Sono felice e ho voglia di gridarlo a tutti, ho voglia di abbracciare tutti e di dire a tutti che il sole torna sempre a splendere dopo un temporale e che tu sei sempre là pronto ad accoglierci nel tuo abbraccio sicuro e a dirci “forza, ce la farai”.

Tua Luisa

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