28 ottobre 2018 – XXX Domenica del Tempo Ordinario

“SIGNORE, FA’ CHE IO VEDA!”. “VA’ LA TUA FEDE TI HA SALVATO”

DOMENICA XXX DEL TEMPO ORDINARIO, ANNO B

Marco 10,46-52; Geremia 31,7-9; Salmo 125; Ebrei 5,1-6

di don Pino Germinario

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Gesù è a Gerico, città posta nella depressione del Giordano a 300 metri sotto il livello del mare e di lì inizia l’ultimo tratto in salita verso Gerusalemme posta a 800 metri sopra il livello del mare. Proprio al momento della partenza un cieco grida con insistenza che Gesù lo aiuti. All’inizio la gente cerca di interromperlo perchè dava fastidio, ma Gesù lo fa chiamare. Allora il cieco, comprendendo che finalmente avrebbe potuto parlare direttamente con Gesù, si alza butta via il suo mantello, che è tutto quello che ha e si muove in fretta verso il punto da cui proviene la voce di Gesù.

Gesù pone al cieco la stessa domanda che aveva fatto a Giacomo e a Giovanni: «Che cosa vuoi che io faccia per te?» Bartimeo, il cieco, non vuole posti di potere, ma chiede di essere liberato da ciò che gli impedisce di vivere normalmente: «Maestro mio, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada».

Si può notare che Marco al termine di due parti del suo Vangelo pone volutamente due episodi di guarigione che cambiano la vita dei guariti: La guarigione del sordo-muto liberato dall’Effatà (apriti) di Gesù e la guarigione del cieco del testo di oggi. Marco vuole indicare ai suoi lettori contemporanei e anche a noi, che il percorso di formazione alla vita cristiana richiede che il discepolo prenda coscienza delle sue limitazioni, delle difficoltà che gli impediscono di vivere in pienezza la sua fede e si affidi totalmente a Gesù abbandonando le sue sicurezze, come il cieco abbandona il suo mantello. Egli deve  chiedere al Signore di “aprire” la propria vita perchè veda profondamente in sé stesso e nella realtà che lo circonda, perchè comprenda il bene che può fare e abbia forza spirituale di compiere ciò ha compreso.

E, come il cieco guarito, il discepolo deve seguire il Signore lungo la strada della croce e della risurrezione.

24Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 25Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. (Mt 16)

È solo con l’aiuto di Dio, con la forza dello Spirito di Gesù che noi possiamo vivere da veri cristiani.

Il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; 18illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi 19e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore. (Ef 1)

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