19 novembre 2017 – XXXIII Domenica del Tempo Ordinario

BENE, SERVO BUONO E FEDELE ,
 SEI STATO FEDELE NEL POCO, TI DARÒ POTERE SU MOLTO;
 PRENDI PARTE ALLA GIOIA DEL TUO PADRONE

XXXIII  Domenica del Tempo Ordinario, Anno A

Mt 25,14-30; Pr 31,10-13.19-20.30-31; Sal 127; 1 Ts 5,1-6

di don Pino Germinario

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Il talento era una grande unità di misura di peso.
Il padrone, partendo per un viaggio, consegna ai suoi servi delle porzioni, delle quantità (in oro o in argento) del suo patrimonio perchè lo amministrino durante la sua assenza. Al suo ritorno chiede conto dell’amministrazione svolta.
In questa parabola i “talenti” sono il patrimonio della Parola, dei Sacramenti, dello Spirito Santo, della forza e della potenza di Amore di Dio, che Gesù dopo la sua morte e risurrezione ha affidato alla chiesa e ai singoli cristiani in attesa del suo ritorno alla fine dei tempi.
Questi strumenti straordinari e preziosi danno la capacità, la forza, il coraggio e l’amore necessario per mettere in pratica la vita cristiana.
Tutto il Signore ha preparato per guarire la nostra anemia spirituale e per sostenere il nostro cammino verso il bene!

Essi lo proclamavano 37e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!». (Mc 7)

Nel momento finale dell’incontro con Lui, il Signore ci chiederà: “Come hai utilizzato il patrimonio spirituale che a te personalmente ho affidato?”.
Il Signore si aspetta da noi una risposta attiva, proporzionata alla nostre capacità anche se imperfetta.
Il servo che dice: Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo, è simbolo dei cristiani che non hanno voluto utilizzare per nulla gli strumenti di salvezza che il Signore aveva loro dato, non hanno fatto neppure il più piccolo sforzo per provare a vivere la proposta di Gesù, non hanno voluto “mettersi in gioco”, non hanno voluto cambiare nulla di se stessi e hanno avuto paura di tutto.
Essi “restituiscono” il dono ricevuto senza neppure averlo aperto.
Tutto questo impedisce al Signore di dare loro il “molto” che per loro aveva preparato.
Sono essi stessi che si allontanano dal Signore e rimangono fuori dal regno di Dio.
E’ questo un segnale di pericolo che il Signore pone sul cammino di ciascuno di noi perchè non ci fermiamo e non arretriamo di fronte alle difficoltà e perchè utilizziamo al meglio i doni che il Signore ci ha dato.

Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.
(Salmo Responsoriale)

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