Ancora nessun commento

Cosa sono le tre tipologie di confessione?

[vc_row][vc_column][vc_column_text]

Confessione_sacramentoL’esigenza di una sana e attiva partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche, sostenuta dal cosiddetto “Movimento liturgico” e che aveva già indotto i Pontefici, da San Pio X a Paolo VI, ad introdurre alcune indispensabili innovazioni, trova piena conferma nei deliberati del Vaticano II ed, in particolar modo, nella Costituzione Liturgica «Sacrosantum Concilium». I Padri conciliari, confermandone l’urgenza, formularono i principi generali di una accurata e generale riforma della Liturgia, tutti impronti ad esaltarne la natura comunitaria per cui parole e gesti, e persino il solo “amen”, pronunciato in maniera consapevole dai fedeli, diventano indispensabile conferma della loro adesione all’azione liturgica sacramentale, di cui non sono più inerti spettatori, ma attivi protagonisti.

Per quanto concerne il Sacramento della Riconciliazione, la riforma del rito si realizza con la pubblicazione dell’«Ordo Paenitentiae» da parte della Sacra Congregazione per il culto divino. In esso sono previste tre possibili forme di celebrazione, utilizzabili ciascuna secondo le circostanze e le opportunità pastorali, ma tutte improntate all’impegno di realizzare una vera e propria azione liturgica che, mediante l’uso di parole e gesti facilmente comprensibili, realizzasse il mandato del Concilio: «Si rivedano il rito e le formule della penitenza in modo che esprimano più chiaramente ka natura e l’effetto del sacramento (SC n.72).

Tenuto in debito conto che «la confessione individuale e completa, con la relativa assoluzione, resta l’unico modo ordinario grazie al quale i fedeli si riconciliano  con Dio e con la Chiesa» (CCC n.1484), le altre due forme previste, maggiormente idonee a dare speciale risalto all’incidenza sociale del peccato e alla dimensione ecclesiale del sacramento, sono la Riconciliazione di più penitenti  con confessione e assoluzione  individuale e la Riconciliazione di più penitenti con confessione e assoluzione  generale.

Quest’ultima forma celebrativa del Sacramento è consentita solo “in articulo mortis”, in casi di grave necessità o di imminente pericolo di vita quali, ad esempio, terremoti, alluvioni, naufragi, epidemie. Tale forma di celebrazione è consentita anche quando, per mancanza di sacerdoti, i fedeli rimarrebbero per lungo tempo privati della grazia sacramentale. Ad evitare ogni possibile abuso, il Catechismo della Chiesa Cattolica precisa che non rientrano in queste particolari situazioni di grave necessità la grande affluenza di fedeli in occasione di feste o pellegrinaggi e che, comunque, spetta al Vescovo diocesano stabilire se ricorrano le condizioni richieste per l’assoluzione generale (CCC n.1483).

Resta, per tutti i fedeli l’obbligo di accostarsi alla confessione individuale e completa appena terminata la situazione di imminente pericolo o di assoluta necessità.

Gaetano la Martire

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Invia un commento

Created with Visual Composer