3 settembre 2017 – Domenica XXII del Tempo Ordinario

«VIENI DIETRO A ME, E NON ESSERMI DI OSTACOLO!

 TU NON PENSI SECONDO DIO, MA SECONDO GLI UOMINI!».

SE QUALCUNO VUOLE VENIRE DIETRO A ME, RINNEGHI SE STESSO,

 PRENDA LA SUA CROCE E MI SEGUA.

Domenica XXII  Tempo Ordinario, Anno A

Mt 16,21-28; Ger 20,7-9; Sal 62; Rm 12,1-2

di don Pino Germinario

Icona dell’amicizia, icona copta (Egitto), VII sec, Parigi, Museo del Louvre

Icona dell’amicizia, icona copta (Egitto), VII sec, Parigi, Museo del Louvre

Pietro aveva appena riconosciuto in Gesù il Messia, come Il Padre gli aveva rivelato, ma aveva una sua idea di ciò che il Messia doveva fare: pensava a un messia politico che doveva prendere il potere e rifondare un nuovo regno di Israele.

E quando Gesù comincia a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno, Pietro rifiuta categoricamente questa prospettiva che non corrisponde affatto alla sua idea di Messia.

Gesù allora non lo respinge (come invece si legge in qualche traduzione errata: “lungi da me”), ma lo invita ad essere veramente suo discepolo e cioè lo invita a seguirlo: “Vieni dietro a me! E non essermi di ostacolo” (satana non è un nome proprio, è un nome comune e vuol dire accusatore, ostacolatore). Devi imparare a pensare secondo Dio e non secondo gli uomini.

Questo invito non è rivolto soltanto a Pietro, ma a ciascuno di noi.

Tutti noi discepoli di Gesù siamo invitati a dire di no a noi stessi cioè al nostro modo di pensare umano. Dobbiamo “sintonizzarci” sul modo di pensare di Dio.

E’ importante che il discepolo si lasci guidare dal Maestro, che impari da Lui, che scopra progressivamente il progetto di Dio, che sia pronto ad accogliere le “sorprese” che il Suo amore gli propone ogni giorno.

 

In questa linea si pone anche Geremia che, stretto dai suoi nemici, vorrebbe quasi abbandonare il servizio del Signore, ma poi continuerà a seguirlo:

Mi dicevo: «Non penserò più a lui, non parlerò più nel suo nome!».
Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa;
mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo.

E anche San Paolo nella seconda lettura ci invita:

Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.

 

Rinnovaci con il tuo Spirito di verità, o Padre,
perché non ci lasciamo deviare
dalle seduzioni del mondo,
ma come veri discepoli,
convocati dalla tua parola,
sappiamo discernere ciò che è buono e a te gradito,
per portare ogni giorno la croce
sulle orme di Cristo, nostra speranza.

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