28 febbraio 2021 – 2^ Domenica di Quaresima

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 9,2-10

“I discepoli tennero fra loro la cosa”

Solo Pietro, Giacomo e Giovanni assistettero alla trasfigurazione di Gesù, ma Gesù impose loro di non parlarne. Ma perchè tacere un fatto così eclatante? Non sarebbe stato meglio portarlo a conoscenza di tutti?
Ciascuno prima o poi si trova nella situazione di dover custodire un segreto, la conoscenza di un avvenimento, o un’informazione importante che può cambiare le cose. Qualcosa che può aiutare a non compiere determinati errori, a conoscere meglio il modo di agire di alcune persone, o a prepararsi meglio ad un avvenimento imminente. Ma è sempre bene parlarne? A chi va comunicato?
Il Signore permette che veniamo a conoscenza di alcune situazioni soprattutto per noi stessi, per il nostro bene, perchè può sollecitarci a viverle con più responsabilità e con un coinvolgimento maggiore. Se ciò di cui siamo a conoscenza andrebbe comunicato anche ad altri, allora occorre valutare prudentemente il fine. Non basta divulgare una notizia solo per il desiderio di averne l’esclusiva, per l’utilità d’informare o perchè lo consideriamo un fatto importante. Occorre chiedersi: la persona a cui lo comunico ha il diritto di saperlo? Ha la capacità morale e psicologica di sostenerne il peso? È questo il momento giusto? Può attingerlo da altre fonti in un secondo momento? È davvero indispensabile?
A volte puoi aiutare la persona offrendo i giusti consigli pur senza condividere con lei il segreto che sei tenuto a mantenere.

In breve

Mantenere un segreto non è facile e ti carica di tante responsabilità. Ma se ne sopporti il suo peso, con l’aiuto di Dio ed un prudente discernimento, potrai attendere che giungano tempi migliori o potrai evitare conseguenze ancora più gravi.

Fonte:
La Buona Novella 👉 http://bit.ly/32KcmSP

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