Arrivederci DON FRANCO!

 

In una chiesa gremita di fedeli si è svolto martedì scorso, 11 aprile 2017, l’ultimo saluto a don Franco Sasso, indimenticabile pastore per oltre 50 anni della comunità parrocchiale “Cuore Immacolato di Maria” e dell’Oratorio “San Filippo Neri” di Molfetta.

Impossibile descrivere la commozione di tutti i presenti, in modi e tempi diversi tutti profondamente legati alla figura di questo santo sacerdote che tanto ha dato alla sua comunità… Riportiamo qui il ricordo emerso dalle testimonianze lette al termine della celebrazione da due dei suoi “ragazzi” di un tempo, in rappresentanza di tutta la schiera di coloro che da don Franco hanno ricevuto i capisaldi della loro educazione e formazione religiosa e umana.

 

10“Ciao don Franco,

da ieri sera, mille ricordi sono affiorati alla mia mente.

Ero preparata a questo momento, perché nella mattinata di domenica ci siamo incontrati, in modo del tutto casuale, per l’ultima volta, e la situazione era preoccupante.

Ci hai chiesto: siete state avvisate da qualcuno? Ti abbiamo risposto di no, abbiamo solo portato un ramo di ulivo benedetto, ma ora, pensandoci, credo che sia stato il Signore a spingerci verso quest’ultimo incontro.

Chi ti ha conosciuto bene, sapeva che dietro quelle apparenze, di un uomo a volte scostante e pignolo, si nascondeva un sacerdote dal cuore tenero e generoso. Sei stato molto esigente verso i parrocchiani con i quali hai avuto, alcune volte, scontri di opinione molto duri, chiedevi a tutti la massima puntualità, una frequenza costante al catechismo dei fanciulli, esigevi, con scrupolosa fermezza, l’osservanza delle regole, sempre pronto a spiegare che la puntualità, in tutte le cose, esprimeva rispetto verso le persone.

Le tue preferenze sono state sempre gli anziani, gli ammalati, le persone in difficoltà.

Ci mandavi, ancora adolescenti, presso le case delle famiglie povere della parrocchia, dove si toccava con mano la miseria economica e sociale, e per farci superare le nostre paure e reticenze ci dicevi che andavamo ad incontrare Gesù in persona.

Abbiamo avvicinato, con te, carcerati, malati mentali, e una volta persino gli zingari, accampati nelle vicinanze del campo sportivo. Tu per socializzare con loro ci proponesti di organizzare una serata con canti. Loro ci coinvolsero nelle danze e noi, all’epoca molto giovani, fummo assaliti da timori e paure ma alla fine della serata ne uscimmo soddisfatti.

Quelle esperienze ci hanno fortificati nella fede perché, accanto agli approfondimenti del vangelo, ci hai proposto sempre percorsi concreti di vita cristiana.

La Vergine Maria era da te considerata la ragazzina alla quale ti sei sempre abbandonato con fiducia.

Quando non riuscivi a comprendere su quale strada camminare, ci confidavi che parlavi con la ragazzina chiedendole quale scherzo ti stava preparando.

Hai sofferto molto la lontananza dalla tua parrocchia e dai tuoi parrocchiani, per questo, uno sparuto gruppo  ti ha seguito, facendoti sentire meno solo. Quella piccola comunità ora rimpiange gli incontri domenicali dove ciascuno si sentiva come a casa propria.

Tu hai comunque continuato a visitare gli ammalati, gli anziani, e quando qualcuno di noi ti faceva notare che non potevi salire e scendere le scale, per le precarie condizioni fisiche, rispondevi che non potevi abbandonare gli ammalati.

Ogni nostra visita doveva terminare con un’Ave Maria.

Anche domenica delle Palme, nonostante non riuscissi a respirare bene, ci hai fatto capire che non potevamo salutarti se non con l’Ave Maria.

Questo è l’ultimo ricordo che ci hai lasciato, e noi oggi, siamo convinti che Maria, la tua ragazzina, sicuramente ti ha accolto tra le sue braccia, ricambiando il tuo amore verso di Lei.

Ciao don Franco.”

      Assunta Rafanelli

 

12“Carissimo don Franco,

sono un tuo oratoriano.  Sono cresciuto con te.  E come me tanti altri ragazzi ora adulti ti diciamo dal profondo del nostro cuore: GRAZIE!

GRAZIE per il tuo esempio. Sei stato un uomo e un prete dedicato a Dio, alla sua Madre celeste e alle persone tutte, particolarmente alle ultime.

GRAZIE per la tua disponibilità. Non c’è persona che non sia stata da te ascoltata, capita, consolata, da te visitata nel suo letto di dolore.

GRAZIE per i tuoi insegnamenti.  Come non ricordare le tue ADUNANZE: sono state catechesi di vita oltre che di preghiera.

E perché no: GRAZIE per i tuoi rimproveri, a volte aspri, duri da accettare per noi ragazzi. Ma, fatti da un padre che vuole bene ai suoi figli e quindi sempre fondamentali e utili per la crescita.

E, GRAZIE anche per la tua formazione all’Amore, quello vero, quello fra due giovani che si sposano in Cristo. Hai preteso che ci formassimo tanto e bene in vista del matrimonio.

Carissimo don Franco, oltre a noi adulti, oggi sono qui presenti i nostri figli. Testimoniano anni e anni della tua presenza forte e amorevole per i giovani. E’ una tradizione che si rinnova e continua e mai potrà finire.

Don Cosmo, padre e fratello nel tuo sacerdozio, compagno di viaggio dell’avventura oratoriana e parrocchiale, ti accompagni con la Vergine Santissima nel Regno dei cieli.

Ciao don Franco”

      Nicola Spadavecchia

 

Intensa e pregna di significato è stata anche la Preghiera dei fedeli, scritta e letta da Angela Paparella durante la celebrazione. Dopo l’invocazione per il papa, il vescovo e tutti i sacerdoti, il ricordo, la gratitudine e la preghiera per l’amato “maestro, padre e guida”:

  • Al nostro don Franco, maestro, padre, guida, alto punto di riferimento per ognuno di noi nel suo continuo, tenace indicarci il Signore con i gesti, le parole, la preghiera, il servizio alla comunità, l’amore che ci ha regalato incrociando le nostre vite e accompagnandole con cura, una ad una. Possa il Signore in questo momento fargli sentire la profondità del nostro affetto e del nostro infinito grazie.
  • Per il nostro don Franco: Signore, questo tuo sacerdote che ti ha così incondizionatamente servito lungo tutta la sua vita, possa ora ricevere il premio di contemplare il Tuo volto ed elevarsi nel vortice gioioso della danza trinitaria insieme a Maria, suo purissimo, tenero amore.
  • Per la nostra comunità parrocchiale, benedetta dalla presenza di sacerdoti santi, don Cosmo e don Franco, che hanno vissuto per la sua edificazione e crescita: possa continuare ad essere palestra di fede, segno efficace di speranza, luogo di annuncio del Risorto, attraverso una testimonianza essenziale, pulita, gioiosa, capace di farsi provocare continuamente dalla complessità e dalle sfide del nostro tempo.
  • Per il nostro parroco don Vincenzo e per tutti i sacerdoti che serviranno questa comunità, perché non sentano il peso di un’eredità ricevuta, quanto la forza propulsiva di una preziosa consegna, di una storia bellissima che, alimentata dalla memoria viva di chi li ha preceduti, continua e si costruisce insieme, guardando con fiducia al futuro.

Un intenso, lungo e commosso applauso ha salutato la salma di don Franco nella sua ultima uscita da quella chiesa, fatta di mattoni e di anime, per cui ha speso la sua intera vita.

Ciao don Franco e GRAZIE di tutto!

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(Le foto sono state tratte dalla ripresa video realizzata da Tonino Lacedonia)

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