3 aprile 2016 – La testimonianza degli apostoli

È L’OTTAVO GIORNO DELLA PASQUA DEL SIGNORE!

LA TESTIMONIANZA DEGLI APOSTOLI
E LA BEATITUDINE DI QUELLI CHE
PUR NON AVENDO VISTO CREDERANNO

Giovanni 20,19-31; Atti 5,12-16; Sal 117; Apocalisse 1,9-11°.12-13.17-19

a cura di don Pino Germinario

 

Eugeniusz Kazimirowski, Gesù Misericordioso, 1934, Santuario della Divina Misericordia, Vilnius

Eugeniusz Kazimirowski, Gesù Misericordioso, 1934, Santuario della Divina Misericordia, Vilnius

Il testo di Giovanni  narra due apparizioni di Gesù risorto ai discepoli avvenute rispettivamente  La sera di quel giorno, il primo della settimana, e Otto giorni dopo. Di qui si è poi formato l’uso di celebrare la Pasqua del Signore per otto giorni per sottolinearne e approfondirne l’importanza.

Di qui nasce anche la visone della Pasqua, e conseguentemente della domenica, come “giorno primo e ottavo”.

Giustino lo spiega così: “Se si conta di nuovo dopo tutti i giorni della settimana, il primo giorno è detto ottavo, senza per questo cessare di essere il primo”.

L’ottavo giorno rappresenta l’eternità che succede alla settimana che è la vita presente. La Domenica, giorno primo e ottavo, scrive S. Basilio, “è, in certo senso, l’immagine del secolo futuro”. “Richiamando alla mente la vita eterna essa ci invita a non trascurare i mezzi che conducono ad essa”

Perciò, nella celebrazione pasquale annuale e settimanale, da una parte si ri-presenta la passione, la morte e la risurrezione del Signore e d’altra parte si pre-annunzia il Suo ritorno glorioso finale che viene vissuto fin da ora attraverso la costante tensione “alle cose di lassù” (Col 3,1).

Ecco, sul tema un bellissimo inno della Liturgia delle Ore:

 

O giorno primo ed ultimo,
giorno radioso e splendido
del trionfo di Cristo!

Il Signore risorto
promulga per i secoli
l’editto della pace.

Pace fra cielo e terra,
pace fra tutti i popoli,
pace nei nostri cuori.

L’alleluia pasquale
risuoni nella Chiesa
pellegrina nel mondo;

e si unisca alla lode,
armoniosa e perenne,
dell’assemblea dei santi.

 

Per la fede cristiana nella risurrezione del Signore è fondamentale la testimonianza degli Apostoli.

1 Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita – 2la vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi -, 3quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. 4Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena. (1Gv 1,1-4)

Per questo il Signore risorto apparve più volte e volle accettare punto per punto la “sfida” di Tommaso: perchè attraverso di lui fosse rafforzata la solidità della testimonianza degli Apostoli su cui si fonda la nostra fede.

Il più incerto – non era con loro quando venne Gesùe il più incredulo tra gli Apostoli «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo» dopo l’incontro con Gesù, si trasforma ed esprime la più grande confessione di fede che troviamo nei vangeli:   «Mio Signore e mio Dio!»  riconoscendolo non solo come Signore o Cristo o santo o Figlio di Dio,  ma come Dio stesso.

Gli Apostoli sono coloro che hanno visto e hanno creduto, ma Gesù dopo aver “recuperato” Tommaso, apre il cuore e la mente degli Apostoli alla futura comunità cristiana, cioè a noi: «Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».

È il frutto della testimonianza degli Apostoli tenacemente conquistata da Gesù.

Questa cosa meravigliosa è molto bene espressa nella 1 Lettera di Pietro:

 8Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, 9mentre raggiungete la mèta della vostra fede: la salvezza delle anime. (1Pt 1,8-9)

Il fatto che Gesù sia il Cristo, il Figlio di Dio venuto nel mondo non può essere visto e toccato se non con la fede: è un dono di Dio e il frutto di una esperienza di un cammino impegnativo di fede.

Alcuni pur avendolo visto, toccato e ascoltato e pur avendo visto i segni che compiva, lo avevano rifiutato, lo avevano catturato e fatto morire in croce.

Altri invece avevano creduto in Lui.

15 Gesù disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». 16Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 17E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. (Mt 16,15-17)

11Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.
12A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome, 13i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. Gv 1,11-13

Tutti noi siamo chiamati a vedere e toccare Gesù con la fede, come la donna ammalata di cui si parla nei vangeli: 43E una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, la quale, pur avendo speso tutti i suoi beni per i medici, non aveva potuto essere guarita da nessuno, 44gli si avvicinò da dietro, gli toccò il lembo del mantello e immediatamente l’emorragia si arrestò. 45Gesù disse: «Chi mi ha toccato?». Tutti negavano. Pietro allora disse: «Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia». 46Ma Gesù disse: «Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me». 47Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, tremante, venne e si gettò ai suoi piedi e dichiarò davanti a tutto il popolo per quale motivo l’aveva toccato e come era stata guarita all’istante. 48Egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace!». Lc 8,43-48

Una grande folla si accalcava intorno a Gesù: tanti lo toccavano ma Gesù sentì che il tocco di quella donna era diverso dagli altri perchè era un atto di fede e per quella fede fu salvata.

Accogliamo la testimonianza degli Apostoli e rinnoviamo giorno per giorno, pur nelle difficoltà della nostra vita quotidiana, la nostra fede in Gesù.

O Padre, che nel giorno del Signore
raduni il tuo popolo
per celebrare colui che è il Primo e l’Ultimo,
il Vivente che ha sconfitto la morte,
donaci la forza del tuo Spirito,
perché, spezzati i vincoli del male,
ti rendiamo il libero servizio
della nostra obbedienza e del nostro amore,
per regnare con Cristo nella gloria.

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