30 ottobre 2016 – Domenica DEL MIRACOLO DELLA MISERICORDIA

Domenica

 DEL MIRACOLO DELLA MISERICORDIA

XXXI del Tempo Ordinario, Anno C

Lc 19,1-10; Sap. 11,23-12,2; Sal 144; 2Ts 1,11-2,2

di don Pino Germinario

 

Miniatura medievale: Gesù e ZaccheoIl viaggio di Gesù verso Gerusalemme che occupa dieci capitoli del Vangelo di Luca sta per compiersi: è giunto a Gerico, ultima tappa prima di Gerusalemme dove tutta la sua missione si compirà con la morte e risurrezione.

Il viaggio descritto da Luca è anche un cammino spirituale che i discepoli fanno con Gesù, e che anche noi facciamo,  ascoltando la sua Parola e partecipando ai Segni che Egli compie per imparare a diventare progressivamente sempre più simili a Lui.

Quello che avviene a Gerico è un segno, una manifestazione dell’opera di salvezza e di misericordia che il Signore è venuto a compiere nel mondo e a cui chiede ai discepoli di partecipare.

Zaccheo è il capo dei pubblicani di Gerico cioè degli ebrei esattori delle tasse per i Romani. I pubblicani erano particolarmente odiati dalla popolazione perché avevano il potere di estorcere il più possibile assicurando il gettito previsto ai Romani e tenendo il resto per loro, arricchendo sé stessi e impoverendo gli altri.

Si può quindi ben comprendere come Zaccheo rimanga scioccato nel momento in cui Gesù si rivolge improvvisamente proprio a lui davanti a tutti e lo invita ad avvicinarsi e gli comunica che vuole addirittura fermarsi a casa sua!

Tutto questo produce due effetti opposti: da una parte sconvolge e impressiona profondamente Zaccheo e d’altra parte scandalizza e offende profondamente gli altri: Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!.

Ma, durante il pranzo, avviene qualche cosa ancora più sconvolgente e inattesa: Zaccheo decide improvvisamente di cambiare totalmente e radicalmente tutto il suo sistema di vita: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».

Le parole di Zaccheo introdotte dalla particella “Ecco” indicano che in lui si sta realizzando una potente azione di salvezza di Dio.

E Gesù conferma che una “meraviglia” sta accadendo e invita i presenti a comprendere il modo di operare di Dio: Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Non esistono per il Signore situazioni e persone irrecuperabili: tutti, anche i più lontani, anche se hanno commesso i più gravi delitti, possono essere salvati dalla misericordia e dall’amore di Dio.

L’insegnamento per i discepoli e per noi è chiaro ed è quello della parabola del samaritano: Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così». (Lc 10,37)

 

Il testo della prima lettura è tratto dal Libro della Sapienza, uno degli ultimi scritti dell’antico Testamento, composto ad Alessandria di Egitto da ebrei di cultura greca nel primo secolo A.C.

Si parla della “moderazione” di Dio che manifesta la sua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono.

Hai compassione di tutti, perché tutto puoi, chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento.

Il Signore è lento all’ira e grande nell’amore e non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva.

Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue,
Signore, amante della vita.
Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose.
Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano
e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato,
perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore.

E’ così che il signore si comporta verso Zaccheo e verso ciascuno di noi!

Il salmo responsoriale ci invita a benedire sempre il nome del Signore perché

 Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
Fedele è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.

 

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