Cantieri di manualità

 

Se vi dovesse capitare, il Venerdì sera di passare dal sagrato della nostra parrocchia e di dare un’occhiata dalla finestra della stanza dell’AC all’interno, notereste alcuni adulti di AC, seduti intorno ad un tavolo. Verrebbe subito da pensare che stiano partecipando ad un incontro di formazione: …Forse si o forse no. Dipende dai punti di vista. Basta entrare nella stanza per comprendere subito che invece – dopo il difficile periodo di pandemia con relativo isolamento – si sta cercando di recuperare il dialogo e le relazioni, stando gomito a gomito, preparando lavoretti di Natale. Si respira un’atmosfera fraterna e serena, nonostante gli affanni e le ansie quotidiane che ci assillano in questo momento storico. Ci sono maestre ed allieve. Si sono inventati perfino il titolo da assegnare a questi incontri: “Cantieri di manualità”. Che fantasia giovanile!

Basta sostare qualche ora con il gruppo e si nota subito che questi incontri settimanali stanno diventando un’ occasione per rafforzare nuovi e consolidati legami: La “cura delle persone”. E’ azzardato dire “coccole alla persone”? Ci sembra formazione a tutti effetti.

E’ bello comprendere anche che è ormai contagioso il desiderio di esserci il “Venerdì”: il numero dei partecipanti sta aumentando settimanalmente. Le donne sembrano vasai che con le loro mani creano con amore le loro anfore di creta, con l’obiettivo dichiarato che i lavoretti vadano ad allestire il mercatino previsto nel periodo natalizio.

Ma, non solo donne al “Cantiere”. La manualità piace anche a qualche uomo del gruppo adulti parrocchiale di AC. Non potendo maneggiare uncinetti e “punto-croce”, i primi uomini del gruppo si stanno timidamente avvicinando e hanno deciso di partecipare al “cantiere”, portando sotto braccio la scacchiera di famiglia, tenuta da tempo nell’armadio. E’ solo l’inizio.”

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