Urna di don Bosco a Molfetta

DSC_0030Molfetta accoglie l’urna di Don Bosco sotto un cielo nuvoloso e che odora di pioggia. Ma poco importa: il sole è dentro ciascuno, nello sguardo ancora un po’ assonnato, ma così pieno di freschezza dei bambini delle scuole elementari, che riempiono la piazzetta della Chiesa, nel sorriso degli animatori, con le loro magliette arancioni, dai veterani che si sentono testimoni e destinatari di un dono immenso a quelli più giovani, che magari non conoscono ancora bene Don Bosco, ma sono giù consapevoli che Don Bosco conosce loro. Il sole è nell’euforia degli ex-allievi, oggi più che mai tesi, presenti, partecipi. E’ nella forza di tante maestre e professori, che seguono, guidano ed educano i ragazzi con lo sguardo rivolto a Don Bosco. Il sole è sulla pelle di ognuno, che ancora forse non ci rende conto di cosa sta accadendo, ma è già sopraffatto dall’emozione. Il sole è nell’energia di questa comunità, di questa grande famiglia di Molfetta, che va avanti tra mille ostacoli, difficoltà e incomprensioni, ma che oggi volerà!

Alle 9,00 Don Bosco arriva e si perde nel vociare festoso di un’autentica folla di gente che vuole vederlo e toccarlo, nei cori che ripetono le Sue canzoni… Don Bosco ritorna… Don Bosco è tornato, nel mare di grembiulini azzurri dei bambini.

Gli ex-allievi cantano e ricantano “Giù dai colli”, ma è una canzone antica e non tutti la conoscono, ma ciò non basta a smorzare il loro entusiasmo.

Il Vescovo ringrazia il Signore per il dono di Don Bosco, per la presenza e l’impegno dei salesiani in favore di Molfetta.DSC_0037

Il programma è stravolto, perché una folla interminabile, piena di un entusiasmo e di un’euforia incontenibili e contagiosa sfila nella chiesa per vedere e toccare da vicino l’urna. Questa processione spontanea dura per più di un’ora e mezza in un clima festoso e rumoroso. I momenti di preghiera programmati devono necessariamente slittare. I ragazzi del servizio d’ordine fanno del loro meglio perché tutto proceda in modo ordinato, non è facile. Qualcuno, preso dall’entusiasmo, dimentica di rivolgere anche solo uno sguardo o un segno di croce a Gesù Eucarestia. Si respira comunque l’amore di Dio per tutti; la Sua capacità di leggere nel cuore di ognuno, di comprendere le mille diverse storie di quelli che arrivano perché vogliono vedere Don Bosco, forse anche solo per curiosità.

Il primo previsto momento di preghiera inizia in un clima più raccolto. Don Dino, incaricato dell’Oratorio, sottolinea che questa visita avrà un senso se da qui tutti usciranno con il desiderio vero di una vita rinnovata.

DSC_0042I giovani vivono il loro momento di preghiera con grande intensità. Vedere tanti ragazzi in festa per l’arrivo di Don Bosco ha riempito il cuore di tutti di una gioia immensa. C’è tanta strada da fare per migliorare e l’arrivo di Don Bosco ha dato quella forza necessaria per non mollare mai e continuare a seguire i propri sogni, come  Don Bosco ci insegna ogni giorno: “Io non morirò mai se voi diventerete i Don Bosco di domani.

Alle 15,00 la famiglia salesiana si ritrova attorno all’urna per la venerazione comunitaria. E’ un momento che richiama alla mente legami forti, comunica sicurezza, protezione, riparo, parla a tutti d’Amore. E’ dalla famiglia salesiana che nascono le radici di una pianta meravigliosa, da innaffiare e curare con amore e pazienza, perché possa dare splendidi frutti.

“Don Bosco è qui”, dice Don Pasquale Cristiani, “ma la reliquia va via. Don Bosco è davvero qui se ognuno incarna la sua passione educativa. Don Bosco è qui se tutti siamo con Don Bosco.

Il pomeriggio prosegue con momenti di riflessione per le Parrocchie della Diocesi. Don Bosco è qui e parla ad ognuno… ad ascoltare sono mille cuori in una sola anima.

Per la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Mons. Luigi Martella la Chiesa è piena all’inverosimile. Sono presenti anchemolfetta a 091 tutte le Confraternite ed il clero della Diocesi. La folla presente non impedisce che si crei un clima di raccoglimento e preghiera. L’omelia del Vescovo è incentrata sull’invito all’allegria, alla serenità, alla pace e alla gioia di vivere. L’Ispettore ribadisce che è necessario essere “sognatori”, con un pizzico di ottimismo che ci consenta di “osare”.

Continua il pellegrinaggio della gente che desidera vedere e salutare Don Bosco.

Alle 21,00 i giovani vivono un bellissimo momento insieme in cui si raccontano e raccontano agli altri giovani le loro tante attività che organizzano, tutte accomunate dalla medesima passione educativa.

molfetta a 110La chiesa resta aperta tutta la notte. Un gruppo di animatori veglia su Don Bosco, ma forse è più giusto dire che è Don Bosco a vegliare su di loro e sul loro riposo.

Nella celebrazione eucaristica che si tiene alle 6,00 del mattino, Don Pasquale Cristiani ringrazia Molfetta per l’attenzione al forte legame tra Don Bosco e Maria e per la forte capacità di “convocazione”. Lancia poi una sfida impegnativa alla comunità, in particolare ai giovani: ”Camminate insieme! Non abbiate paura di essere sale e lievito. Siate fecondi!”.

Don Bosco lascia Molfetta, ma continua a parlare e a chiamare. Non è stato qui perché gli vogliamo bene, ma perché lui vuole bene a ciascuno di noi.