Dopo che sarà risorto… – 5 aprile

Gesù diviene motivo di “scandalo” per tutti nel racconto della Passione. “Scandalo” letteralmente significa ‘inciampo’ o ‘lacciò’. Qualcosa che impedisce il percorso regolare e spedito. La sua sofferenza è abbattimento di ogni idea “umana” di Dio, quella idea che a volte fa gridare anche a noi “se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!”che sembra l’eco delle frasi del tentatore nel deserto: “…se tu sei figlio di Dio…”. Quasi a dire: non ci piace un Dio così! Non ci va bene. È un Dio che non soddisfa le nostre aspirazioni di salvezza. “Se sei Figlio di Dio salva te stesso e noi!” grida uno dei ladroni. È il grido di sempre dell’umanità sofferente che domanda spiegazioni e soluzioni ai problemi. Trattiamo Dio come facciamo con i medici, gli “esperti” della salute: ‘dottore, guarirò?’ E ora che dinanzi al contagio della pandemia gli esperti tacciono perché non hanno una parola, a noi rimane la parola della carità e della testimonianza vicendevole, l’unica risposta, la carità dei medici e del personale sanitario e tra di noi nell’ambiente familiare. Vedo gente che si scambia auguri sui social come se niente fosse, per esorcizzare la paura e per far sentire che nulla è cambiato. Io vorrei invece che tutto cambiasse! Vorrei che il mondo sorgesse diverso dalla pandemia.E vorrei che le parole senza senso che ogni giorno ci scambiamo avessero un significato. Auguri! Auguri per cosa? Ma la mia vita è un augurio? È una vita convertita? Non auguro buone palme a nessuno. Auguro il senso delle cose, il senso della vita. “Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore-dice Gesù-ma dopo che sarò risorto vi precederò in Galilea.

don Raffaele Gramegna

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