Ama con la mente – 20 marzo

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 12,28-34)

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Parola del Signore

Amare Dio “con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta là mente e con tutta la forza” come dice Gesù non citando letteralmente il testo biblico dell’Antico Testamento, ma facendone una interpretazione, come era tipico delle scuole rabbiniche, sembra facile da capire ma in realtà non è molto chiaro. Gesù ha aggiunto un termine che nel testo antico non c’è: “con tutta la tua mente”. Lo scriba, che è un esperto della Scrittura, lo ha compreso benissimo. Infatti, nel ripetere le parole del testo antico anche lui parla di “intelligenza”. Ha recepito in pieno il massaggio. Gesù sembra voler indicare come via dell’amore a Dio quella che noi invece escludiamo: la mente, l’intelligenza appunto. Se ci pensiamo la mente, i pensieri, assorbono il 90% della nostra vita. Il cervello è la parte più importante del corpo, perché ne è la centralina. Il cuore, pure importantissimo, non è altro che un muscolo, una pompa. Ma il cervello è il vero “cuore” dell’uomo. Cristo infatti è il capo del corpo, che è la Chiesa, non il cuore. Il cuore si trapianta, il cervello no. Allora quale è la via “dell’intelligenza” per arrivare a Dio? Innanzitutto fare una pulizia dei pensieri sbagliati su Dio e cominciare a “pensare bene di Dio”. Attribuire a lui il male, la cattiveria …è offenderlo. Non nutrire i propri pensieri con la Parola di Dio è non incontrarlo mai. Non eliminare i pregiudizi sui fratelli è allontanarsi da Dio. “Convertitevi”disse Gesù, che tradotto dal greco suona “cambiate modo di pensare”. Buon lavoro con la mente

don Raffaele Gramegna

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