Festa del grazie – Omelia

Festa della Visitazione della Beata Vergine alla parente Elisabetta
31 maggio 2018
Messa di ringraziamento

 

 

CEPCarissimi, non è semplice per me in questo momento trovare le parole per dire grazie a Dio e alla comunità qui radunata, stasera. La compagnia di Maria mi incuora un po’ e mi rasserena! Faccio riferimento, allora al brano del Vangelo…

Maria si è alzata ed è andata dove c’era bisogno di lei. Ecco, la riflessione potrebbe finire qui. Questa frase mi porta a fare una riflessione forte sulla mia vita, ognuno di voi applichi a se stesso queste domande che la liturgia ci suggerisce: quante volte vado verso un’altra persona? Quante volte vado dove c’è bisogno di me?

Tante volte mi alzo e giustifico il mio andare…  io faccio il mio dovere, mi sento a posto! Molte volte agisco solo quando so di poter avere un ritorno, quando qualcuno mi dirà almeno grazie. Cioè quando vengo riconosciuto per quello che faccio…  E invece Maria non agisce così, Maria si muove verso… viene accolta con stupore: “che bello vederti ma tu hai tante cose a cui pensare, hai pensato a me?”. C’è dentro la bellezza del pensiero: tu hai pensato a me!.

Quante volte siamo in grado di pensare agli altri? E quante volte siamo in grado di stupirci quando qualcuno pensa a noi, senza darlo per scontato? Mi sono chiesto, perché Maria fa questo? Cosa la spinge?

Maria è mossa dal fatto che Dio pensa a Lei, dunque anche lei deve pensare agli altri. Ecco cosa le dà la forza di alzarsi e andare: un pensiero, il pensiero del Signore. Quel pensiero che lei ha per gli altri, è l’attenzione che cambia il mondo. Siamo inviati a imitare Maria!

Guardando a Maria eleviamo il nostro inno di lode e di ringraziamento per ogni singolo giorno che ci ha donato in quest’anno Pastorale: “Casa per molti, Madre per tutti! Nessuno escluso!

Dire grazie a Dio è verità; è giustizia; è umiltà.

Dire grazie è verità, perché riconosciamo il vero: tutto è dono di Dio. Tutto quello che siamo, che facciamo, che abbiamo…

Dire grazie è giustizia: perché tutto è dono del Signore, allora è giusto dare a lui quello che è suo, e ciò che noi possiamo dare è il nostro ringraziamento, che ovviamente non accresce la grandezza del Signore, ma ci rende giusti.
Dire grazie è umiltà: è riconoscere che siamo poveri senza il Signore, senza di lui non possiamo fare niente. E noi siamo qui per essere giusti, veri ed umili.

Dando uno sguardo indietro all’anno vissuto, sono tanti i motivi per dire grazie.

Spesso si pensa di dire grazie solo quando le cose ci vanno bene, stasera siamo qui per dire grazie per tutto: per le gioie e per le sofferenze, perché tutto è grazia! Diciamo grazie per il dono della fede che è cresciuto dentro di noi e nella comunità.

Diciamo grazie al Signore, che ha ispirato Papa Francesco a camminare sui passi di don Tonino Bello. La sua venuta ha incoraggiato a vivere da cristiani. Ci ha invitato a vivere per Gesù, per gli altri… ha detto che “Dopo la messa non si vive più per se stessi, ma per gli altri”. Questo ha detto è il “marchio di fabbrica” del cristiano da esporre come avviso in ogni chiesa. (Noi la metteremo come ricordo della visita del Papa in fondo alla Chiesa).

Come comunità parrocchiale quanti motivi per dire grazie.

Al termine di questo cammino percorso insieme, sento di ringraziare don Dino, don Tommaso e il Sig. Antonio, sono i confratelli che Dio ha messo accanto, non ci siamo scelti, ma siamo stati chiamati a servire questa comunità senza nessun merito, perché tutti siamo coscienti dei nostri limiti. Ma ci siamo sforzati di servire tutti in Cristo fedeli  al carisma di don Bosco. Ci siamo inseriti accanto ai tanti gruppi della parrocchia, gruppi della Famiglia Salesiana, collaboratori e amici,… tutto quello che abbiamo realizzato è stato ed è merito vostro. Il tratto di strada che abbiamo percorso insieme è stato un cammino impegnativo ed intenso, a volte anche faticoso, ma sicuramente sono state tante le esperienze fatte che ci hanno aiutato vicendevolmente nella crescita cristiana. Anche se il tragitto è stato breve, camminare insieme ci ha avvicinati, legati ed uniti.

Vi chiedo una preghiera per noi salesiani, pregate per me e per la mia conversione giorno per giorno. È questa una necessità del cuore: chiedere e ricevere il vostro perdono; offrire il mio perdono.

Con qualcuno di voi volevamo realizzare un video sintesi di questo anno… ma non abbiamo fatto in tempo… lo realizzeremo in questi giorni!

L’anno Pastorale si conclude sotto lo sguardo di Maria. Sia lei a presentare il nostro umile ringraziamento e ci prenda per mano per guidarci al nuovo anno Pastorale. Continuiamo il nostro cammino imitando Maria nel l’Ascolto della Parlola di Dio, nella decisione di mettere in pratica la Parola di Dio e nella Fiducia e obbedienza a quello che Dio gli chiede. Così sia!

 

 

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