Terza domenica d’Avvento, la domenica della gioia
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
Commento (Giovani di Parola)
Questa pagina mi sembra piena di prese in giro: Giovanni che chiede con ironia a Gesù se è lui quello che deve venire, Gesù che gli risponde con sufficienza e quasi lo deride. Poi sono arrivata in fondo è… un momento! Il finale cambia tutto! Il finale svela la chiave di lettura: la stima! Giovanni e a Gesù si stimano. Giovanni gli prepara la via ma in fondo, non fa un po’ quello che facciamo tutti noi quando parliamo agli altri di Dio? No, fa molto di più perché lo fa con umiltà: nessuno è più grande di lui ma lui è a servizio di tutti. E per questo è grande. In questa terza domenica d’avvento, Gesù, rendi la mia vita umile e le mie giornate un cammino per prepararti la via.