OratorioNoi – Ottobre 2014

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Ottobre. È il mese definitivo della ripresa. Se a settembre si assapora ancora il dolce clima estivo della vacanza, in ottobre riprendono a pieno ritmo tutte le attività, ed è bello che questo mese sia caratterizzato dalla dimensione missionaria. Perché a volte dimentichiamo che la dimensione missionaria è costitutiva dell’essere cristiano, non è un optional,  non è appannaggio di una piccola èlite, ma è propria di ogni persona battezzata.

Ben venga allora che quest’anno arrivi un richiamo forte a questa dimensione dal Papa, ma anche dal nostro Rettor maggiore, don Angel Fernandez Artime, ed insieme siano d’accordo nell’affermare: quale strumento migliore per evangelizzare i giovani di un altro giovane?

Il tutto avviene nell’anno che ci porterà a celebrare i 200 anni dalla nascita di don Bosco. Allora davvero queste celebrazioni non siano solo di tipo emotivo entusiastico, ma ci spingano a vivere concretamente questa dimensione missionaria. Come? Il Papa ci spinge a raggiungere le periferie che, come ben comprendiamo, sono i luoghi più emarginati e bisognosi del mondo. Ma le periferie non sono solo i luoghi fisici. Le periferie sono nel cuore di ogni persona. Guardiamoci bene attorno e ci accorgeremo di quante persone, piccole e grandi, hanno nel loro cuore una periferia abbandonata da visitare, una periferia povera da arricchire, una periferia nascosta da far emergere. Allora, pur rimanendo aperti alle periferie del mondo, non dimentichiamo le periferie che ci stanno vicine. Anzi, proprio perché vogliamo essere aperti al mondo, cerchiamo di essere attenti e aperti a chi ci è accanto. Forse è il modo migliore di essere missionari: avvicinarci ad ogni periferica del cuore.

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