RUBRICA LITURGICA ▪ Unzione degli Infermi, una introduzione preliminare

significato valore senso spiegazione unzione degli infermi estrema unzioneTra i ricordi legati alla mia infanzia, ormai lontana nel tempo, ricorre, talvolta, l’immagine di un sacerdote che, rivestito dei paramenti liturgici e accompagnato da un laico munito dell’altrettanto ombrello liturgico, si recava a casa di un moribondo per impartirgli il sacramento dell’Unzione degli Infermi e la Santa Comunione come viatico, alimento spirituale necessario per affrontare il difficile passaggio alla vita immortale, attraverso la morte fisica.

Tale immagine indelebile è per me la testimonianza certa di una fede viva anche tra la gente più semplice che, preoccupata soltanto della salvezza spirituale del proprio caro morente, non esitava a chiamare ed accogliere Gesù stesso nella persona del sacerdote, sicura di rendere meno doloroso il trapasso non solo per il moribondo, ma anche per se stessa, consapevole e contenta di aver compiuto l’ultimo atto possibile di amore e di pietà verso il proprio caro.

Oggi, che riteniamo di essere diventati più intelligenti ed istruiti, anche quando ci professiamo credenti, spesso esitiamo a richiedere la presenza del sacerdote al capezzale del malato grave quasi a voler esorcizzare da lui l’imminente pericolo o per paura di spaventarlo, dando per scontato che egli stesso non si renda conto della gravità della sua situazione e non desideri il conforto che, in un tale momento, può venirgli soltanto dalla Fede. È il frutto velenoso di una evidente e diffusa secolarizzazione che, purtroppo, non risparmia nessuno.

Tutto ciò nonostante il Concilio Vaticano II, con la Costituzione dogmatica “Lumen Gentium abbia voluto ridare anche a questo sacramento il suo volto originario, quale appare nei Vangeli e nella prassi apostolica. «Con la sacra unzione degli infermi e la preghiera dei sacerdoti, tutta la Chiesa raccomanda gli ammalati al Signore sofferente e glorificato, perché alleggerisca le loro pene e li salvi, anzi li esorta a unirsi spontaneamente alla passione e morte di Cristo per contribuire così al bene del popolo di Dio» (LG, 11).

Per rendere operativo quanto stabilito dai Padri Conciliari, Paolo VI promulgò la Costituzione apostolica “Sacram Unctionem Infirmorum il 30 novembre 1972, in cui, attraverso un excursus che, dalle prime testimonianze sull’Unzione degli infermi e dalla Dottrina del Concilio di Firenze e del Concilio di Trento, approda alle indicazioni del Vaticano II, stabilisce le nuove norme relative al conferimento di tale Sacramento, raccomandandolo ai fedeli per sperimentare nella sofferenza la potenza sanante della Grazia di Cristo.

 

Gaetano la Martire

Created with Visual Composer