Giornata Mondiale della Gioventù, feedback e commenti dei ragazzi di San Bernardino

Riportiamo, di seguito, i feedback scritti dai ragazzi della Parrocchia che hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù, in cui condividono non solo l'esperienza, ma anche ciò che ha lasciato loro e cosa li ha davvero colpiti.

Questi contributi sono stati pubblicati sul numero speciale del Giornale Parrocchiale ComUnione (scarica il pdf del giornale).

parrocchia san bernardino - diocesi molfetta - foto giornata mondiale della gioventù GMG 2023ERAVAMO INSIEME, ERAVAMO LÌ, ACCUMUNATI DA QUALCUNO

Può sembrare assurdo, ma parlare della GMG è una sfida ardua: è difficile esprimere a parole le sensazioni che si vivono in quei dieci giorni in cui ti trovi catapultato in una realtà impensabile e imparagonabile a qualsiasi altra situazione quotidiana o vacanza originale.

Andare in giro ogni giorno e incontrare persone da tutto il mondo riunite dalla Gioia di stare insieme, fa venire la pelle d’oca ancora adesso. In una società in cui spesso si parla dei giovani in relazione a problemi - alcool, droga, isolamento, disagio, violenza - è stata una grande e inaspettata risposta poter dimostrare la nostra felicità.

È stata una felicità fatta di poco, ma tantissimo: stare insieme! In quei giorni mi sentivo pervaso da un’energia positiva e una spensieratezza inaspettata che mi portava ad apprezzare tutto quello che facevo e che mi circondava, dalle code chilometriche sotto il sole cocente alla metro e gli autobus intasati; dalle docce con il timer al sacco a pelo nella polvere. A ben riflettere, mi sono reso conto che eravamo insieme, eravamo lì accomunati da Qualcuno, pura Condivisione e pura Gioia.

Stare insieme con Lui: ecco il segreto che ho scoperto negli altri alla GMG, ecco la consapevolezza che la GMG mi ha regalato, ecco il ringraziamento che devo a Lui per quei giorni, per questi giorni e per i giorni futuri!

a cura di Daniele de Palo

parrocchia san bernardino - diocesi molfetta - foto giornata mondiale della gioventù GMG 2023

LA VASTITÀ DELL'AMORE DEL SIGNORE E DELLA FEDE CHE RIPONIAMO IN LUI

29 Luglio 2023, questa è la data in cui siamo partiti per il viaggio, quel viaggio lungo, stancante e pieno di risate e amicizie che ci avrebbe portato in un solo posto: Lisbona. Da Molfetta a Roma per poi passare in mezzo a Sardegna e Corsica, per poi arrivare in Spagna e Barcellona e poi Lisbona.

I primi giorni sono stati di ambientamento: tempo libero, possibilità di vedere la città, di comprare qualcosina. Eravamo già tanti e si percepiva un’aria diversa: in qualsiasi luogo, dove mettevi lo sguardo, potevi ammirare quegli zainetti rossi o verdi con sopra il logo della GMG.

Il momento in cui mi sono emozionato di più è stato quando abbiamo partecipato alla messa di apertura: lì ho capito la vastità del Signore e la vastità della fede che ognuno può riporre in Lui. Il sacerdote che celebrava era il Cardinale di Lisbona. Quel posto era magico, un palco gigantesco, mai visto uno del genere, e quel parco, Parque Eduardo VII, si era a poco a poco riempito di tutti i partecipanti alla GMG che c’erano in quel momento.

Il patriarca parlava in portoghese, c’erano delle radioline che potevamo usare per sentire la voce nella nostra lingua, ma molti non ci pensarono, alla fine dei conti la messa si capiva e ognuno cominciò a rispondere nella propria lingua.

Il momento più speciale in assoluto fu il momento della comunione. Per segnalare la presenza dell’Eucaristia, un volontario seguiva il ministro straordinario con un ombrello bianco: quello più vicino a noi era alle nostre spalle e io mi diressi subito a prendere il Corpo di Cristo. Quando mi girai di nuovo per tornare al mio posto, vidi un mare di ombrelli bianchi aperti: è difficile spiegare a parole quel momento, sento solo di dire “pelle d’oca”.

Devo dirvi la verità, è stata una bellissima esperienza ed è assolutamente da fare una volta nella vita almeno, se fatta con gli amici poi ci si diverte ancora di più. Durante la GMG si è sempre in movimento, negli ultimi giorni ero stanchissimo e non vi nascondo che sono stato contento quando sono tornato a casa.

C'è da dire che venivo da un mese intenso di oratorio e fino a qualche giorno prima della partenza ero al Camposcuola con la parrocchia, sicuramente tutte esperienze che mi hanno fatto maturare e che in una sola estate mi hanno trasmesso tanto sia in ambito umano che spirituale. Il Signore è stato particolarmente presente nella mia estate: queste esperienze, d’altronde, me le ha permesse lui e devo dirgli grazie per aver scosso così tanto il mio cuore.

a cura di Leonardo Capurso

parrocchia san bernardino - diocesi molfetta - foto giornata mondiale della gioventù GMG 2023

HO VISTO CON OCCHI DIVERSI LA FORZA DEI GIOVANI CHE CERCANO "QUALCUNO"

La partecipazione alla GMG in Portogallo ha visto come protagonisti i giovani di diversi paesi, ognuno con una motivazione diversa: chi per pregare, chi per cercare la fede, chi per porsi delle domande, chi per cercare una risposta.

La Via Crucis mi è rimasta molto impressa e ha permesso di riflettere sulle difficoltà che circondano i ragazzi di oggi: ansia, paura dei fallimenti, paura del futuro e altri problemi. Una frase particolare di Papa Francesco rivolta ai giovani mi ha molto colpito: «Non temete di non farcela, c’è bisogno di voi».

La GMG mi ha permesso di vedere con occhi diversi la forza dei giovani che cercano ogni giorno un punto di riferimento che potrebbe essere Dio, la fede, la Chiesa, ma anche amici o familiari.

Ci sono stati altri momenti che porto con me, e uno tra questi è stata la Festa degli Italiani. Soprattutto riecheggiano le parole pronunciate da don Luigi Ciotti: «La relazione è la via per conoscere se stessi e gli altri».

Tra gli argomenti delle catechesi, il tema che mi sono sentito di affrontare maggiormente è il “dare tempo”: infatti, definisco il tempo non solo come nostro nemico, ma anche come nostro amico.

Auguro sinceramente a tutta la nostra comunità di partecipare alla futura Giornata Mondiale della Gioventù che si svolgerà in Corea del Sud nel 2027 e, sicuramente un invito per me, di fare sempre più pratica di lingua inglese che è estremamente necessaria per affrontare queste esperienze.

a cura di Domenico Cirilli

parrocchia san bernardino - diocesi molfetta - foto giornata mondiale della gioventù GMG 2023

ABBIAMO PARLATO TUTTI LA STESSA LINGUA, LA LINGUA DEL SIGNORE

La GMG mi ha cambiato, sembra una frase scontata ma non lo è. Perché ho voluto iniziare così la mia breve riflessione su quest’esperienza, perché ho capito una cosa: che non avrei mai capito quanto sia difficile essere cristiani ai nostri giorni, se non avessi partecipato alla GMG. Voglio focalizzarmi su due aspetti, la commozione di molti ragazzi nel vedere dal vivo sua Santità Papa Francesco e la mia esperienza durate la Messa inaugurale.

Voglio raccontarvi la mia piccola esperienza vissuta in quel giorno. Con il mio gruppo ero in compagnia di un gruppo di ragazze conosciute nel pomeriggio: subito, a primo impatto, vedevo in loro un’ansia quasi soffocante perché stavano per conoscere il Papa. Incuriosito, ho domandato ad una ragazza di quel gruppo il motivo per il quale fossero così ansiose - parlo ovviamente di un’ansia piacevole da sopportare - e lei mi rispose di quanto fosse difficile per loro vedere il Papa dal vivo. Io rimasi sorpreso e subito dopo iniziai a riflettere su questa cosa.

Per noi italiani vedere il Papa è un’esperienza alquanto semplice: prendi un treno o un aereo e sei a Roma in poche ore, mentre per le persone che vivono in un altro continente è una cosa veramente difficile e dispendiosa. Nel momento dell’arrivo del Papa loro iniziarono a piangere in maniera anche abbastanza animata, mentre io non sono rimasto per niente turbato. Non vi nego che mi sono sentito veramente una brutta persona in quei momenti perché pensavo quanto fosse una cosa abbastanza normale per me vedere il Papa.

L’altra esperienza che mi ha profondamente colpito è stata la Messa inaugurale della GMG. Credo che sia stata la messa più emozionante della mia vita per tanti motivi. In primo luogo perché non avevo mai seguito una messa in un’altra lingua, mentre in secondo luogo perché sembrava che la lingua non fosse un problema perché stavamo parlando tutti la stessa lingua, la lingua del Signore. Era bellissimo pregare tutti nella propria lingua, ma ho provato una gioia bellissima perché forse per la prima volta nella mia vita ho capito quanto fosse semplice per me pregare, ma nello stesso tempo difficile.

È stata un’esperienza che nel complesso consiglio a tutti di provare almeno una volta nella vita. Lunga, difficile, dispendiosa, ma indimenticabile.

a cura di Giuseppe Pansini
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