28 giugno 2020 – XXXIII Domenica del tempo ordinario

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 10, 37-42

“Chi ama padre o madre più di me”
L’amore umano porta dentro di sè sempre delle aspettative, dei progetti sulla vita insieme con l’altra persona che si ama. Ma il più delle volte questi progetti non si realizzano come ci si aspettava e si rivelano delle illusioni che conducono alla delusione. L’amore umano infatti è in sè fragile, soggetto a continui mutamenti di intensità che lo rendono instabile e bisognoso di continue attenzioni e correzioni. Quando manca l’amore per Dio e si vive solo l’amore umano, si è più facilmente soggetti alle sue continue variazioni di modo, di tempo, di intensità e aumenta di conseguenza il rischio di restare confusi, illusi, delusi. Al contrario, se nel cuore si fa posto in misura maggiore all’amore per il Signore, questo preserva da tutte quelle aspettative riposte sugli uomini e sul loro modo di amare e pertanto rende più stabili, più forti e perseveranti. Se nel tuo cuore curi maggiormente l’amore per il Signore, sarai più capace di accogliere tutte le fragilità che l’amore umano porta con sè.

In breve
Se nel tuo cuore l’amore per Dio dimora in modo prevalente rispetto all’amore per le sue creature, sarai più capace di accogliere le fragilità dell’amore umano e ti preserverai dal rischio di vivere le illusioni, delusioni e confusioni che esso comporta.

Fonte:
La Buona Novella|Il vangelo parla al cuore su http://bit.ly/32KcmSP

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