20 maggio 2018 – Domenica di Pentecoste

MANDI IL TUO SPIRITO, SONO CREATI, E RINNOVI LA FACCIA DELLA TERRA.

PENTECOSTE Anno B

Giovanni 15,26-27; 16,12-15 Atti. 2,111; Salmo 103; Galati 5,16-25

di don Pino Germinario

Colomba dello Spirito Santo - Basilica San Pietro Roma, vetrata absidale

Colomba dello Spirito Santo – Basilica San Pietro Roma, vetrata absidale

Il Tempo Pasquale si chiude con la solennità della Pentecoste (festa dei 50 giorni dopo la Pasqua: sette settimane + 1 giorno).

Il dono dello Spirito santo è IL DONO PASQUALE: è l’effetto immediato, la novità grande della Pasqua.

  30Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito. (Gv 19)

Lo Spirito effuso dal Cristo morto e risorto si manifesterà molte volte nella vita della prima comunità cristiana. Luca, negli Atti degli apostoli, per sottolineare e far comprendere l’azione dello Spirito, evidenzia che una importante manifestazione di esso si ebbe nella ricorrenza della Pentecoste ebraica che celebrava la consegna della Legge al Sinai e la stipula dell’Alleanza tra Dio e il popolo ebraico.

Come l’antica alleanza si basava sulla Legge, così la nuova alleanza universale tra Cristo e quelli che credono in Lui di qualunque popolo, di qualunque logo e di qualunque tempo, si basa sullo Spirito Santo che ha la capacità di interiorizzare la legge di Dio portata a compimento da Cristo nel cuore e nella mente di ogni discepolo.

Lo Spirito da una parte guida i discepoli alla conoscenza e alla esperienza della verità tutta intera e d’altra parte dà a ciascuno i doni, la forza, la capacità e l’amore necessari a metterla concretamente in pratica nella propria vita quotidiana.

San Paolo nella Lettera ai Romani ha approfondito in modo particolare il rapporto tra la Legge e lo Spirito.

13Infatti, non quelli che ascoltano la Legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che mettono in pratica la Legge saranno giustificati. (Rm 2)

20Infatti in base alle opere della Legge nessun vivente sarà giustificato davanti a Dio, perché per mezzo della Legge si ha conoscenza del peccato. (Rm 3)

 6Ora invece, morti a ciò che ci teneva prigionieri, siamo stati liberati dalla Legge per servire secondo lo Spirito, che è nuovo, e non secondo la lettera, che è antiquata. (Rm 7)

 1 Ora, dunque, non c’è nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. 2Perché la legge dello Spirito, che dà vita in Cristo Gesù, ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte. 3Infatti ciò che era impossibile alla Legge, resa impotente a causa della carne, Dio lo ha reso possibile… 9Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi.

Se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete. 14Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. (Rm 8)

Nella solennità della Pentecoste noi rendiamo grazie al Signore per averci donato il Suo Spirito: è la sua stessa vita, è la Sua intelligenza. La Sua forza, il suo Amore. E’ Dio amore in Persona effuso nella nostra vita. L’unico Spirito, che è in perfetta unità con il Padre e il Figlio, effuso sui discepoli, costituisce il fondamento della comunione fra i discepoli stessi e fra essi e Dio. Lo Spirito ci immerge nella vita di Dio e nel suo amore. E’ allora importante che ci lasciamo guidare dallo Spirito, che camminiamo secondo lo Spirito, che viviamo secondo l’impulso del suo amore.

 L’amore di Dio è stato effuso nei nostri cuori
per mezzo dello Spirito,
che ha stabilito in noi la sua dimora. Alleluia.

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