Storia della parrocchia

cattedrale copertinaLa chiesa Cattedrale sorse originariamente a Molfetta come chiesa annessa al collegio della Compagnia di Gesù (padri gesuiti), fondato e fatto costruire a proprie spese nel 1609 dall’arciprete Giovanni Silvestro Maiora. Un anno dopo (1610) il vescovo di Molfetta, Giovanni Antonio Bovio, pose la prima pietra del complesso.  Già nel 1615 erano costruiti e funzionanti l’angolo nord-est del collegio, costituito da un primo piano e dal pianterreno, parte del quale sarà poi utilizzato come chiesa. Nel 1699 la chiesa risultava essere priva di facciata, realizzata in seguito e terminata nel 1744 (tale data risulta incisa sul portale di ingresso).
La chiesa venne retta dai padri gesuiti fino al 1767, fin quando cioè furono soppressi gli ordini religiosi. Partiti i gesuiti da Molfetta, la chiesa rimase vuota per qualche tempo, finché il vescovo mons. Gennaro Antonucci, ottenuto dal governo borbonico il regio assenso a trasformare la chiesa gesuitica in nuova cattedrale, dette il via dal 1776 ai lavori di riammodernamento settecentesco che proseguirono fino 1785. Tali lavori consistettero essenzialmente nell’ampliamento della zona presbiterale, nell’adattamento delle cappelle alle differenziate esigenze di culto, la decorazione a stucchi, gli affreschi delle volte e l’innalzamento del campanile; i lavori, avviati dal progettista napoletano Pietro Lionti, furono poi seguiti dall’arch. barese Giuseppe Gimma, che curò i disegni degli stucchi, eseguiti da maestranze lombarde (i fratelli Tabacco) e pugliesi (Michele Cattedra di Monopoli). La scelta di trasferire la Cattedrale dal vecchio Duomo di gusto gotico, umido e di limitata capacità ad una sede con maggior magnificenza, capacità e salubrità richiese uno sforzo finanziario notevole, cui si fece fronte con vendite e prestiti ad interesse. Sotto l’episcopato di mons. Gennaro Antonucci, il 10 luglio 1785 la chiesa fu innalzata a nuova Cattedrale di Molfetta con il trasferimento del titolo “Santa Maria Assunta” e delle reliquie del Patrono S. Corrado, dall’antica Cattedrale (Duomo Vecchio). Il trasferimento del Capitolo nella nuova sede fu solennemente festeggiato per tre giorni (dal 9 all’11 luglio 1785) tra fuochi pirotecnici, luminarie e musiche.

Per circa un secolo la chiesa non conobbe interventi di tipo cantieristico. Nel 1845 il presbiterio fu dotato dell’attuale pavimento (restaurato nel 1942) in marmi policromi a fasce e tasselli dal rigoroso geometrismo, che, su toni grigi e gialli, inglobano al centro del vano lo stemma del capitolo.
Solo nel 1887 il Capitolo, sotto la supervisione tecnica dell’arch. Corrado de Judicibus, provvide al ripristino delle malconce coperture e alla nuova decorazione a tempera degli interni e della volta curata dal pittore molfettese Michele Romano.
Sul finire dell’ottocento (1899) fu realizzata la cantoria lignea, in sostituzione della precedente, lavorata a stucco.cattedrale icona

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