Annunciare la concretezza e l’operosità dell’amore

Luce e Vita n.32 Anno 91° 27 settembre 2015

L’esperienza: L’annuncio fatto con i gesti e gli sguardi a partire dalla vita e dalla sua precarietà. Storie che si incrociano

Annunciare la concretezza e l’operosità dell’amore

foto giovani acr

Domenica 24 maggio 2015 noi giovani della Cattedrale di Molfetta abbiamo avuto la possibilità di vivere una delle esperienze più significative del nostro cammino di aderenti all’Azione Cattolica. Nel primo  pomeriggio, accompagnati dagli animatori, ci siamo recati a Bari dove abbiamo incontrato Gianni Macina, responsabile dell’Associazione “InConTra”, che ci ha raccontato la storia di come è nata e come si è progressivamente formata questa associazione di volontariato, che si prende cura delle persone senza fissa dimora distribuendo loro ogni sera, nei pressi della Stazione Ferroviaria Centrale di Bari, pasti caldi offerti grazie al contributo di aziende alimentari e di vari commercianti della zona. Ci è stato quindi dato il compito di smistare le tantissime buste di alimenti (tarallini, crostatine, succhi di frutta e bottigliette d’acqua), raccolte al termine di una manifestazione sportiva tenuta a Bari nei giorni precedenti. Ditte private di ristorazione che forniscono gratis il cibo che producono, hanno fatto giungere nella sede operativa cibo caldo (pasta al forno, pasta e piselli, salsiccia, panini, focacce). Carichi dei rifornimenti selezionati, abbiamo raggiunto la stazione ferroviaria, dove una fila di uomini e donne, stranieri e italiani, di tutte le età attendeva il nostro arrivo. Divisi in gruppi, armati di piatti e mestolo, abbiamo distribuito il cibo. Questo è stato sicuramente uno dei momenti più toccanti dell’esperienza; abbiamo assistito a reazioni controverse dei bisognosi: c’era chi ringraziava, chi teneva stretta a sé la porzione ricevuta, chi la difendeva quasi con violenza. Conclusosi questo primo momento di solidarietà, è iniziata per noi la seconda parte dell’esperienza: ci siamo recati insieme al responsabile dell’associazione e ad altri volontari nel centro di Bari, dove, a nostra insaputa, si trovava la sede di un campo profughi. Gli immigrati alloggiavano in una struttura abbandonata, dove vivevano in tende non abbastanza grandi rispetto al numero dei componenti. Nonostante la difficile condizione che si trovavano a vivere, sembravano molto uniti e disponibili ad aiutarsi: non a caso durante la distribuzione del cibo si sono offerti in prima persona di collaborare con noi e gli altri volontari. Abbiamo anche avuto modo di conoscerli di persona e scambiare qualche parola con loro, che avevano evidentemente voglia e bisogno di raccontarci la loro storia di persone venute da lontano per chiedere asilo alla nostra nazione. Ricordiamo con simpatia un giovane che ci ha apostrofato dicendoci che per loro è una vera  salvezza trovarsi in Italia, ma questo purtroppo non basta, poiché non hanno solo bisogno di cibo e alloggio, ma vorrebbero relazionarsi e non essere visti come degli ospiti “fastidiosi”. Dopo aver salutato tutti i profughi, ed aver ringraziato i volontari dell’associazione, siamo tornati alle nostre case con un bagaglio di forti emozioni e maggiore consapevolezza rispetto a quanto accade agli angoli delle nostre città, convinti di aver annunciato Gesù con il nostro servizio di carità concreta e operosa.

                                                           di Vito Bellomo

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