È molto probabile che i Frati Minori Osservanti, diffusisi in Puglia dopo il 1389, abbiano iniziato la loro predicazione a Molfetta nella prima metà del secolo XV, suscitando nella popolazione un notevole fervore religioso e una profonda devozione per San Bernardino da Siena.

Si distinsero per la loro esemplare condotta di vita e per l’azione di carità a vantaggio delle classi sociali più povere, svolgendo anche un’azione educativa, occupandosi dell’istruzione e della formazione dei giovani.

 

L'INIZIO DELLA COSTRUZIONE DELL'EDIFICIO

È allora credibile l’ipotesi secondo cui, dopo la morte e la canonizzazione di padre Bernardino da Siena, i Molfettesi, grati per l’azione svolta dai frati nella città, nel 1451 iniziassero la costruzione del convento dei Frati Minori Osservanti, o Zoccolanti, e della chiesa attigua, dedicata nel 1699 a San Bernardino da Siena.

A proposito della costruzione del convento, il Wadding scrive: «Hoc anno (1451) in Apulia, urbe Melphicto, ex publicis facultatibus aedificatum conventum S. Bemardini sacrum, scribit Gonzaga» («Annales minorum sive trium ordinum a S. Francisco institutorum»).

Il convento fu costruito a spese dell’Università, ma anche con le oblazioni di alcuni fedeli per devozione al Santo e ai Frati Osservanti, durante il pontificato di Nicolò V e l’episcopato di Andrea De Rocca.

 

LA LAPIDE DI COMMEMORAZIONE 

La data di inizio della costruzione della chiesa è documentata da una lapide apposta sul terzo pilastro a sinistra della navata centrale.

Essa fu realizzata in occasione della consacrazione, il 25 ottobre 1699 sotto il pontificato di Innocenzo XII, mentre era Vescovo di Molfetta Mons. Belisario de Bellis da Casamassima, vicegerente di Roma, e suo vicario visitatore Mons. Pompeo Samelli, Vescovo di Bisceglie.

Inciso sulla lapide si legge:

D.O.M.
INNOCENTIO XII SUMMO PONTEFICE REGNANTE
DOMINICO BELISARIO DE BELLIS
CASAMAXIMEM
EPISCOPO MELPHICTEN – ROMAE VICES GERENTE
POMPEIUS SARNELLIUS EPISCOPUS VIGILIEN
AB EODEM VISITATOR DELEGATUS
AD PRAECES FR. BONAVENTURAE A VIGILIIS
EX PROVINCIALIS TEMPLUM HOC DEO
DIVOQUE BERNARDI[N]O AN[NO] MCCCCLI ERECTU[M]
SOLEMNI RITU DICAVIT DIIE XXV OCTOB[RIS]
ANNO MDCLXXXXIX
ANNIVERSARIU[M] TRA[N]STULIT IN DIE[M] X FEB[RUARII]
QUO SINGULIS CHRISTIFIDELIB[US] IPSU[M]
VISITANTIB[US] XL INDULGENTIAE DIES CONCESSIT

 

 

LA STRUTTURA DELLA CHIESA

La Chiesa e il convento degli Osservanti sorsero fuori delle antiche mura della città, a sud-est del Largo Porticella. Sulla facciata della chiesa, orientata verso ponente, sopra il portale è scolpita l’immagine di San Bernardino che regge sulle mani il monogramma IHS.

L’ interno della chiesa è diviso in tre navate delimitate da ampi pilastri intermedi.

Nella navata centrale, più ampia e più alta, sotto il pavimento vi è una fossa sepolcrale comune (al momento non accessibile), mentre nelle navate laterali vi sono dei sepolcreti con diritto di patronato (anch'essi non accessibili). Ciò è dimostrato dalle numerose lapidi presenti nella chiesa, la più antica delle quali, nella cappella del Crocifisso, è del 1495.