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Il Triduo Pasquale: il senso di unità e gli appuntamenti liturgici

Settimana Santa (4)«Il Triduo della Passione e della Risurrezione del Signore risplende al vertice dell’anno liturgico, poiché l’opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio è stata compiuta da Cristo specialmente per mezzo del mistero pasquale, col quale, morendo, ha distrutto la nostra morte, e risorgendo, ci ha ridonato la vita. La preminenza di cui gode la domenica nella settimana, la gode la Pasqua nell’anno liturgico». Quanto definito dalle «Norme generali per l’ordinamento dell’anno liturgico e del calendario» (18.19) delinea con chiarezza l’importanza che il Triduo Pasquale occupa nell’anno liturgico.

Questi gli appuntamenti alla Parrocchia san Bernardino per il Triduo (2-5 aprile 2015):

2 aprile 2015 – GIOVEDI’ SANTO
ore 10.00 – Messa Crismale in Cattedrale
ore 18.30 – Messa “In Coena Domini” (diretta streaming)
ore 20.00 – Adorazione itinerante

3 aprile 2015 – VENERDI’ SANTO
ore 8.00 – Adorazione
ore 9.00 – Liturgia delle Ore
ore 18.30 – Celebrazione della Passione del Signore (diretta streaming)

4 aprile 2015 – SABATO SANTO
ore 9.00 – Liturgia delle Ore
ore 22.30 – Veglia Pasquale (diretta streaming)

5 aprile 2015 – DOMENICA DI RESURREZIONE
ore 9.00, 10.15, 11.30, 19.30 – Sante Messe

Per tutte le celebrazioni sarà realizzata la diretta streaming (approfondisci): per la Messa della Domenica delle Palme (29 marzo alle ore 10.30), per la Messa “In Coena Domini” (2 aprile alle ore 18.30), per la Celebrazione della Passione del Signore (3 aprile alle ore18.30) e per la Veglia Pasquale (4 aprile alle ore 22.30).

Settimana Santa  (1)Il Triduo costituisce un’unica celebrazione del Mistero Pasquale di Cristo, ripartita nei tre giorni di Venerdì Santo, Sabato Santo e Domenica di Risurrezione, con la Messa “In Coena Domini” che ne costituisce il prologo. Le varie celebrazioni del Triduo non possono essere separate, ma considerate come un’unica grande celebrazione che va dalla Messa “in coena Domini” del Giovedì Santo alla Domenica di Risurrezione. L’unità del Triduo Pasquale è data, in senso liturgico e teologico, dall’antica celebrazione eucaristica che in esso idealmente si celebra, cioè quella della Veglia Pasquale. Nel Venerdì e nel Sabato Santo non c’è celebrazione dell’eucaristia, perché la celebrazione eucaristica del Triduo è quella che si celebra nella Veglia Pasquale, unitamente agli altri sacramenti dell’iniziazione cristiana. È la Veglia nella notte tra il Sabato Santo e la Domenica di Risurrezione a fare da elemento unificante dell’intero triduo. Senza questo riferimento alla Veglia il mistero pasquale celebrato nel Venerdì e nel Sabato Santo rimarrebbero senza chiave interpretativa, ma anche la Domenica di Resurrezione sarebbe unicamente il ricordo di un evento prodigioso e non la celebrazione della risposta di Dio alla vita donata del Figlio obbediente fino alla morte di croce.
Inoltre, un secondo elemento, di tipo più specificamente rituale, segnala l’unità del Triduo Pasquale. All’interno troviamo il saluto di chi presiede solamente all’inizio della Messa “In Coena Domini” e, ugualmente, una sola è la benedizione finale e uno solo il “congedo” alla fine della Veglia Pasquale. Più in dettaglio:
– nella Messa “In Coena Domini” non c’è congedo, ma l’assemblea si scioglie in silenzio;
– il Venerdì Santo la celebrazione inizia nel silenzio, senza riti di introduzione, e termina senza benedizione e senza congedo, nel silenzio;
– la Veglia Pasquale inizia con il lucernario, senza segno di croce e senza saluto e, solo alla fine della Veglia, si trova la benedizione finale e il congedo.

Commento ( 1 )

  1. Rispondi
    Anastasia Favuzzi says:

    Ho seguito la messa in streaming, tutto ok!

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