V Domenica di Quaresima – La chiamata alla conversione in una vita rinnovata

V Domenica di Quaresima (C), riflessione sulla Parola di Dio a cura di don Luca Murolo.

LA CHIAMATA  ALLA CONVERSIONE IN UNA VITA RINNOVATA

 1^ Lettura: Is. 43, 16 – 23: Dio è introdotto come “Colui che apre una strada nel mare, un sentiero in acque impetuose”. Dio non condanna l’uomo per la sua fragilità, ma intende plasmare una nuova umanità. Ecco l’annuncio di speranza del profeta e la fede è dare credito a Dio e alla sua parola. Così essa alimenta la speranza anche nei momenti di buio e di sofferenza.

2^ Lettura: Fil. 3, 8 – 14: S. Paolo parla di sé: conoscere Gesù significa per lui fare esperienza di resurrezione nel corso del suo sofferto ministero, sentire che la forza che proviene da Lui lo sostiene nelle prove quotidiane.

Vangelo: Giov.8, 1 – 11: Presenta un Gesù chiamato a giudicare il comportamento di una donna considerata peccatrice: il suo giudizio, però, è completamente diverso da quello che attendono i suoi interlocutori, poiché è un giudizio di misericordia e di salvezza.

Gesù compie un gesto e pronuncia una parola che diventano annuncio: Dio non vuole la morte del peccatore ma che si converta e viva.

Ci rivela così il volto di Dio che invita a chiudere col passato per aprirci a prospettive di un futuro nuovo.

Gesù è chiamato in causa in un processo popolare: “Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?

Gesù non discute né della legge, né della donna: la trasgressione è evidente e la sentenza è secondo la legge. Egli però cerca un’altra via di soluzione del caso, soluzione che interpella gli accusatori pronti all’ esecuzione.

Che differenza c’è tra la donna e i suoi accusatori? Sono essi giusti e senza peccato o non sono anch’essi peccatori, bisognosi di perdono come lei?

“Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra”. Dinanzi all’ insistenza degli accusatori per ottenere la risposta dopo la quale dare inizio alla lapidazione, Gesù a chiare lettere sentenziò: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. Poiché nessuno si sentiva di assumersi la responsabilità di dare il colpo iniziale della esecuzione, tutti lasciarono cadere le pietre e si allontanarono.

Rimasero Gesù e la donna.  S. Agostino dice: “Rimasero la misericordia e la misera”.

Le parole finali di Gesù svelano il senso di tutta la scena: “Donna dove sono? Nessuno ti ha condannata?”  Ed ella rispose: “Nessuno, Signore”. E Gesù disse: “Neanche io ti condanno; va e d’ora in poi non peccare più”.

Gesù mostra il grande dono della misericordia che ricerca i peccatori per offrire loro il perdono e la salvezza, e proclama così la chiamata alla conversione in una vita rinnovata.

 

 

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