L’Oratorio “San Filippo Neri”

  STORIA  DELL’ ORATORIO “SAN FILIPPO NERI”

Le origini

I primi passi della storia oratoriana risalgono a domenica 14 maggio 1944 – in piena repubblica fascista, con l’Italia divisa e la Resistenza in atto – quando don Cosmo Azzollini apriva un “oratorio per l’educazione morale e religiosa dei ragazzi e dei giovani” in via Michele Fiorino 19 (via Giovinazzo), adiacente il palazzo Cappelluti, intitolandolo al santo dell’allegria S. Filippo Neri.

Non era altro che “un gran cortile mal diviso e disordinato”, un eufemismo per non dire un terreno sassoso e piene di erbacce, dove i ragazzi giocavano a palla o a rincorrersi, e “un gran capannone” adibito a cappella. Il contratto di affitto prevedeva un canone annuo di lire 21.000 e una durata triennale. La domenica successiva, 18 maggio 1944, il vescovo mons. Achille Salvucci approvava e benediceva l’opera nascente. L’inaugurazione ufficiale oratoriana avvenne il 10 settembre 1944 con lo scopo e il desiderio del fondatore “di andare incontro alla gioventù con tutti i mezzi adatti e moderni”.

Nel 1947  profilandosi la minaccia di esproprio del campo-giochi per fini edilizi e paventando con ciò la fine dell’’esperienza oratoriana ricca di più di 500 iscrizioni, don Cosmo lanciava l’iniziativa dell’acquisto di un suolo per assicurarne stabilità e perennità. Considerati i tempi difficili – quelli della ricostruzione post-bellica – sembrava una follia pensare ad un’opera che continuasse un cammino iniziato in maniera eroica ma senza fondamenti economici, preoccupato solo della gloria di Dio e della salvezza delle anime.

Alla fine degli anni ’40 all’estrema periferia della città, verso la zona di levante, andava costruendosi un nuovo quartiere, una zona di edilizia popolare. Fu in questa parte della città che don Cosmo individuò un suolo che, non utilizzato per fini edilizi, era stato messo in vendita dallo IACP (Istituto Autonomo Case Popolari).

Dopo alterne vicende di inaspettate difficoltà, il 1 gennaio 1949 fu firmato il contratto di compravendita di mq. 1057 di un terreno incolto e sassoso “per la costruzione di una chiesa e di un Istituto per l’educazione cristiana e morale della fanciullezza e della adolescenza”. Sei mesi dopo, il 10 giugno 1949, si aggiunse l’acquisto di altri 2600 mq. di terreno.

Nell’agosto 1951 iniziarono i primi lavori di sistemazione del campo-giochi, la costruzione di un muro di cinta e i nudi muri di una “tettoia”, un capannone cioè,  da adibire a cappella provvisoria.

L’inaugurazione della nuova sede oratoriana, sita in via Mascagni,  con la consacrazione della cappella al S. Cuore di Maria, fu fissata l’8 giugno 1952. Il giorno prima una solenne processione di giovani e ragazzi oratoriani, di abitanti del vicino quartiere, di amici e benefattori, si snodava lungo via Giovinazzo portando la statua del Cuore Immacolato di Maria dalla sede di palazzo Cappelluti alla nuova cappella.

Il 28 maggio 1952, iniziarono i lavori di sbancamento della roccia a nord del terreno acquistato per la costruzione (1° lotto) dell’edificio chiamato da don Cosmo Casa della Dottrina Cristiana (poi Casa della Buona Novella), e il 13 settembre 1953 ne veniva posta la prima pietra.

Un anno dopo il 26 settembre 1954 il vescovo Salvucci celebrava per la prima volta la Messa in un locale-stanzone del medesimo edificio, ubicato a piano terra e destinato a cappella e primo centro della futura parrocchia.

In questa situazione il 2 novembre 1954 mons. Salvucci emetteva la bolla di erezione della nuova parrocchia delle Case Popolari (Ina-Casa) intitolata al Cuore Immacolato di Maria, ed “ospitata” nella cappella oratoriana  fino a quando non fosse stato innalzato il nuovo tempio.

Nominava altresì don Cosmo Azzollini Economo Spirituale della stessa parrocchia.

Un anno dopo, il 1955, nel 1° piano della Casa della Buona Novella si inserivano due attività insolite per una parrocchia del tempo, la Scuola Materna prima e la Scuola Elementare dopo (1957).

Nel 1959 iniziarono i lavori di costruzione del 2° lotto del nuovo oratorio: essi prevedevano la cappella consacrata a san Filippo Neri  e la sala-riunioni con cinema e teatro al 1° piano: si cominciò a sbancare la roccia , dura e alta, di oltre 1000 metri cubi, sovrastante la via Mascagni per abbassarla e rendere accessibile dalla strada gli ambienti del piano terra dello stabile da costruire. L’edificio venne ultimato nell’estate 1960 quando nello stesso periodo si iniziò la costruzione del 3° lotto del complesso parrocchiale-oratoriano, formato dalla Chiesa e casa canonica con uffici di ministero pastorale.

Il “progetto oratoriano” di don Cosmo doveva fermarsi qui, per la sua morte prematura avvenuta il 12 gennaio 1966.

Michele Zanna

 

Dal 1966 ad oggi.

Don Cosmo Azzollini e l’Oratorio San Filippo Neri: un amore senza limiti per i ragazzi, i giovani da educare e portare al Signore attraverso lo sport, la preghiera quotidiana nella cappellina, la raccomandazione: “quando vieni e quando vai, ti raccomando, saluta Gesù”; il rosario al sabato, l’incontro formativo settimanale a gruppi divisi per età.

Un impegno continuo del nuovo parroco Don Franco Sasso e di alcuni giovani collaboratori, studenti di scuola superiore, universitari, che hanno condiviso per anni il progetto di don Cosmo Azzollini, senza soste, con grande varietà nei periodi estivi (ad esempio le gare del trofeo Chiarini con le altre parrocchie); per poi coinvolgere nelle attività oratoriali anche le ragazze.

L’Oratorio: un servizio educativo al territorio con momenti intensissimi di attività a Natale, a Pasqua, a carnevale, con l’immancabile proiezione di un film.

Ho incontrato nella mia professione tanti genitori che ho conosciuto da ragazzi nell’Oratorio. Insieme abbiamo ricordato le interminabili partite iniziate sul sagrato della chiesa (con qualche vetro rotto!), poi nel campo di calcio diviso in quattro zone per accontentare tutti i frequentanti; i campionati di calcio, le partite a biliardino o a ping pong quando pioveva o nella stagione fredda; gli incontri formativi dove dall’esperienza sportiva si ricavavano insegnamenti alla solidarietà, alla collaborazione, al rispetto degli altri. I santi rosari detti sul campo a sera tardi seduti sotto il cielo stellato, sui gradini della chiesa o camminando per la strada, qualche volta d’estate in riva al mare; la festa di San Filippo Neri, protettore dell’Oratorio e i “fioretti” (buona azione quotidiana) da estrarre a caso e vivere nel mese di maggio. I ghiaccioli venduti  al piccolo bar oratoriano nel periodo estivo per rinfrescarsi dalle sudate e riprendere con più forza a giocare a nascondino, a saltare, a chiedere l’ennesima rivincita per la partita di calcio perduta. La sera della festa della Madonna dei Martiri, i sacerdoti di tutta la città, sotto la regia del Vescovo mons. Achille Salvucci, erano ospitati nell’Oratorio per la tradizionale partita di calcio. Gli attuali anziani sacerdoti…. da giovani come giocavano bene a calcio! Ed io avevo l’onore di distribuire le magliette e di fare l’arbitro ricevendo rimproveri per le decisioni considerate ingiuste dalla vittima di turno! E noi giovani delegati di settore ed animatori di gruppi abbiamo così imparato ad amare senza limiti tutti coloro che venivano all’Oratorio da ogni zona della città sognando di diventare grandi calciatori o semplicemente soprattutto uomini e donne coerenti e forti nella fede; ci coinvolgevamo nella loro vita e se necessario studiavamo insieme traducendo loro qualche versione di greco o di latino o svolgendo qualche difficile esercizio di matematica.

Certo la stanchezza, il venir meno poi di alcuni animatori, lo scoraggiamento, non sono mancati negli ultimi tempi, così come la funzione sociale ed educativa dell’Oratorio è stata messa un po’ in crisi dai nuovi bisogni giovanili.

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un rinnovamento delle proposte educative offerte dagli animatori dell’oratorio, ma ora è il momento della pausa di riflessione per motivi oggettivi: i lavori di ristrutturazione che hanno reso momentaneamente inagibile il campo.

Ma don Cosmo non può rinunciare al suo Oratorio ed ai suoi giovani ai quali ha dato tutta la sua vita!

Aspettiamo dunque con ansia il momento in cui, terminati finalmente i lavori, il nostro oratorio potrà finalmente riaprire i suoi cancelli ad una nuova generazione di ragazzi!

Mimmo Pisani