Saluto di don Vincenzo Di Palo alla comunità

Quindici anni di storia vissuti insieme pienamente, intensamente, faticosamente, con grande trasporto emotivo e impegno razionale. Anni in cui non ci si è annoiati, tutt’altro! Anni lunghi quanto a strada condivisa e insieme anni volati, trascorsi velocemente. Credo si dica così per
tutte le esperienze importanti, quelle che ti emozionano dentro, che ti coinvolgono totalmente, dove la relazione e l’incontro sono i cardini dell’esperienza medesima e in sé valgono più della condivisione o della dialettica, dei risultati ottenuti, tanti o pochi, significativi o
da buttare via. Ho imparato un modo per vincere il tempo e superarlo: abitare lo spazio. Dico meglio: il tempo avanza inesorabile, te lo senti addosso e, se non te ne accorgi, te lo ricorda con i segni dell’invecchiamento. C’è però un modo di vincere questo tempo ed è quando incontri persone nello spazio ordinario della tua vita; nello specifico, nello spazio sacro di una chiesa, la nostra bellissima chiesa! In questo spazio stabilisci un contatto… nasce una relazione, che si fa incontro. E quando questo accade, si entra financo nel sacrario della persona, che è la coscienza. Allora la soddisfazione che provi dentro è straordinaria; è successa una cosa grande che ti permette di fermare il tempo perché
in quello spazio, con quella persona, hai vissuto cose uniche. Insomma, anche se il tempo prosegue la sua corsa, i luoghi e gli incontri rimangono fissi. Il tempo passa ma lo spazio e le persone restano. Cari fedeli cristiani laici di questa bellissima comunità, tutto ciò è quanto ho vissuto in questi anni. Volti incrociati, storie ascoltate poi condivise, moti dell’animo espressi come forma di una vita sempre entusiasmante, tratti di strada, dunque spazi abitati insieme, hanno contato tanto, hanno costituito un pezzo della mia vita e spero anche della vostra. Questi eventi miracolosamente si fissano nella mente e nel cuore e non vogliono cancellarsi. Ed è giusto così.

Sono stati anche quindici anni in cui la Parola ha dominato le nostre persone e segnato il nostro cammino. Ho sempre creduto nella Parola di Dio incarnata, la Parola che, dopo aver preso forma nella vita del Cristo, continua farsi carne nella cronaca del tempo, dove si intreccia necessariamente con la vita delle persone, lo stato del mondo e il bene di Dio. Ho sempre cercato di proporvi una Parola aggiornata, una
Parola che nel giornale trova un habitat dovuto e per questo ho provato a dire parole sensate e utili alla vostra vita e alla vostra santità umana. Posso affermare senza vanagloria che non mi sono sforzato più di tanto nella necessaria contestualizzazione delle sacre scritture. Lo sapete: per me è un fatto naturale. Abito la chiesa come abito il mondo, come abito la vita della gente. Il resto lo ha fatto lo Spirito Santo.
Mea culpa per le poche attenzioni alle vostre storie, per i ritardi rispetto ai vostri bisogni, per la lentezza quando non si doveva indugiare e per le accelerazioni quando bisognava fermarsi. Per la poca esternazione dei sentimenti belli o dei sentimenti in genere e per gli attacchi irruenti che sono apparsi a volte istintivi e insensati. Credo che la vostra comprensione di comunità adulta verso un pastore inizialmente giovane abbia giovato non poco al mio ministero. Ho imparato tanto da voi: lo dico in scienza e coscienza.
Ora comincia una nuova esperienza. Il distacco è doloroso. Ci accompagnino il Signore e il cuore della Madre a continuare la nostra azione nel mondo. Abiteremo luoghi diversi, ma unica è la missione. Vi auguro tanta intelligenza per conoscere la volontà di Dio, tanta bellezza per scoprire la magnificenza di Dio e tanto amore nel cuore per rivelare a tutti che Dio è Amore.
Vi abbraccio.

2 ottobre 2021

Don Vincenzo Di Palo

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