7 marzo 2021 – 3^ Domenica di Quaresima

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 2,13-25

“Ma Egli parlava del tempio del suo corpo”

Perchè Gesù lascia spazio al fraintendimento e all’ambiguità? Perchè non spiega in modo chiaro che parla del suo corpo e non Tempio? Perchè permette che addirittura si prendano gioco di Lui, piuttosto che aiutare i Giudei a comprendere meglio il senso delle sue Parole? È l’evangelista Giovanni a spiegarlo. Senza la risurrezione di Gesù quella spiegazione sarebbe stata inutile e fuoviante. Avrebbe creato maggiore confusione e ilarità sulle sue affermazioni. Gesù per potendo spiegare meglio le sue parole ha preferito adeguarsi alla capacità di intendimento dei suoi interlocutori, subendone addirittura i loro scherni. Ci sono situazioni in cui non serve aggiungere parole per guadagnare la fiducia o la credibilità degli altri, ma sono importanti delle prove e dei segni concreti. E questi a volte non sempre è possibile renderli evidenti. È necessario attendere anche molto tempo, forse anni, per offrire evidente concretezza alle proprie affermazioni. Occorre pertanto la pazienza di saper aspettare; l’umiltà per accogliere le reazioni altrui e sopportare le incomprensioni; la carità per comprendere fin dove gli altri possono intendere il senso e il fine del proprio discorso.

In breve

A volte è difficile risultare credibili senza prove e segni evidenti. Per questo occorre accompagnare il discorso non con altre parole, ma con la pazienza, l’umiltà e la carità.

Fonte:
La Buona Novella 👉 http://bit.ly/32KcmSP

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