22 novembre 2020 – XXXIV Domenica del Tempo ordinario – Cristo Re dell’universo

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 25, 31-46.

“Quando ti abbiamo dato da mangiare”

I giusti e i reprobi si domandano increduli in che circostanza siano stati davvero capaci di venire in aiuto del loro Signore o, al contrario, di voltargli le spalle. Nessuno di essi si è accorto di aver compiuto un’omissione o di aver soddisfatto ad un suo bisogno. In questa pagina così netta del Vangelo si può cogliere l’universalità del giudizio di Dio per ogni uomo. Tutti saranno giudicati innanzitutto per le opere di carità compiute verso altri uomini nel bisogno. Non si fa nessun cenno al fatto di aver obbedito ai comandamenti, o di aver respinto la Parola di Dio. Questi sono altri criteri di cui il Signore certamente si serve per vagliare la nostra condotta, ma ce n’è uno universale che non lascia fuori nessuno: la carità. Il giudizio del mondo, al contrario, non sta a guardare a quanti fratelli ti sei fatto vicino, ma quanti ne hai lasciati indietro. Guarda più coloro che si rendono visibili che non gli invisibili, i dimenticati. Tu davanti a quale giudizio vuoi essere approvato? Sotto quale Signoria hai posto la tua esistenza?

In breve

Anche se non credi in Dio e non hai mai ascoltato la sua Parola, c’è una legge universale a cui ogni uomo è soggetto e sulla quale verrà giudicato dal Signore al termine dei suoi giorni. È la carità.

Fonte: 
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