18 giugno 2017 – Domenica del Pane vivente disceso dal cielo

SS. CORPO E SANGUE DI CRISTO, Anno A

«Domenica del Pane vivente disceso dal cielo»

Gv 6,51-58; Dt 8,2-3.14b-16 ; Sal 147; 1 Cor 10,16-17 

di don Pino Germinario

Juan de Juanes, Ultima Cena, 1562, Museo del Prado, Madrid

Juan de Juanes, Ultima Cena, 1562, Museo del Prado, Madrid

Nella prima lettura siamo invitati a RICORDARE e a NON DIMENTICARE l’opera di salvezza di Dio che nell’eucarestia si fa presente e operante.

Nel deserto il popolo ha vissuto da una parte il suo limite (la fame) ma ha sperimentato anche l’aiuto di Dio (la manna) e ha compreso che l’uomo non vive soltanto di pane, ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore.
In ogni celebrazione eucaristica, noi ricordiamo le parole e le opere compiute da Gesù per dare piena attuazione alla Legge e ai Profeti e riceviamo il Pane vivente disceso dal cielo che ci dà la forza di vivere quello che abbiamo compreso.
Anche nel Salmo Responsoriale troviamo insieme un riferimento alla parola e al pane:

Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.

San Paolo ci ricorda che partecipare all’eucarestia ci pone in comunione con il Cristo vivo e vero, con il suo Corpo e il suo Sangue e per mezzo di Cristo ci pone in comunione gli uni con gli altri cosicché noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo!

Nel Vangelo di Giovanni Gesù, dopo aver detto di essere “la Parola di Dio da mangiare”, aggiunge: il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo.
Gesù rivela il suo grande progetto di amore in cui dona la propria vita da mangiare nel segno del pane e del vino, in modo tale da farci partecipare come Lui e con Lui alla vita stessa di Dio.

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.  

L’eucarestia è quindi, prima di tutto, da mangiare, da far operare nella nostra vita perchè lo Spirito di Dio ci trasformi, ci renda sempre più simili a Colui che riceviamo e ci renda, con la Sua forza, operatori e testimoni della comunione con Dio e con gli altri.

Dio fedele, che nutri il tuo popolo
con amore di Padre,
ravviva in noi il desiderio di te,
fonte inesauribile di ogni bene:
fa’ che, sostenuti dal sacramento
del Corpo e Sangue di Cristo,
compiamo il viaggio della nostra vita,
fino ad entrare nella gioia dei santi,
tuoi convitati alla mensa del regno.

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