26 marzo 2017 – Domenica IV di Quaresima

ORACOLO DI CHI ODE LE PAROLE DI DIO
E CONOSCE LA SCIENZA DELL’ALTISSIMO,
DI CHI VEDE LA VISIONE DELL’ONNIPOTENTE,
CADE E GLI È TOLTO IL VELO DAGLI OCCHI (Num 24,16)

Domenica IV di Quaresima, Anno A

Gv 9,1-41; 1 Sam 16,lb.4.6-7.10-13a; Sal 22; Ef 5,8-14

di don Pino Germinario

Guarigione del cieco nato

Orazio De Ferrari, Guarigione del cieco nato, 1630, Palazzo Bianco, Genova

 

 

Nel bellissimo testo di Giovanni, Gesù si manifesta come la «luce del mondo» e come colui che «fa vedere», cioè come il rivelatore del Padre.

  • Da una parte troviamo il cieco nato che, per mezzo dell’azione di salvezza di Gesù acquista progressivamente non solo la vista fisica, ma la visione della fede che gli consente di riconoscere in Gesù prima un profeta e poi il Cristo e di credere in Lui.
  • D’altra parte troviamo i farisei che vedono e leggono ogni giorno le scritture eppure sono “ciechi” dal punto di vista della fede perchè giudicano Gesù uno che non viene da Dio, perché non osserva il sabato, ma, osservano gli altri «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». Essi inorridiscono al pensiero di essere suoi discepoli: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia»
  • Ma i cieco risponde: «Proprio questo stupisce: che VOI non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla»

Il cieco compie un cammino inverso a quello dei giudei. Con la sua rettitudine e con un ragionamento fatto di buon senso, giunge ad una comprensione sempre maggiore di ciò che gli è accaduto e della persona di Gesù fino alla luce della fede. Con i suoi occhi nuovi, egli «vede» colui che lo fa vedere, e diventa segno, simbolo, dell’uomo illuminato dal Cristo: un testimone della fede in Gesù.

Negli Atti degli Apostoli, Paolo diceva ai Giudei di Roma che non avevano creduto alla sua predicazione: «Ha detto bene lo Spirito Santo, per mezzo del profeta Isaia, ai vostri padri:

26Va’ da questo popolo e di’:
Udrete, sì, ma non comprenderete
; guarderete, sì, ma non vedrete.
27Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,
sono diventati duri di orecchie hanno chiuso gli occhi,
perché non vedano con gli occhi
, non ascoltino con gli orecchi
e non comprendano con il cuore e non si convertano, e io li guarisca!

 28Sia dunque noto a voi che questa salvezza di Dio fu inviata alle nazioni, ed esse ascolteranno!».

Il vangelo del cieco nato è proclamato per noi oggi perchè anche noi siamo chiamati a fare le nostre scelte di fronte alla Persona e alla Parola di Gesù: vogliamo rifiutarlo come i farisei; vogliamo rimanere indifferenti e non essere coinvolti come i genitori del cieco o vogliamo progredire nella fede in Gesù Cristo come il cieco nato?

Gesù rivolge oggi anche a noi la domanda che aveva posto ai suoi discepoli: Mc 8,29 Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo».

Se anche noi diamo la stessa risposta di Pietro, allora dobbiamo porre Gesù al centro della nostra vita, al di sopra di tutto e al di sopra di tutti.

Il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; 18illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi 19e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore. (Ef 1)

21] Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui”.
[23] Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
[24] Chi non mi ama non osserva le mie parole (Gv 14)

 

O Dio, Padre della luce,

        tu vedi le profondità del nostro cuore:

        non permettere che ci domini il potere delle tenebre,

        ma apri i nostri occhi con la grazia del tuo spirito,

        perché vediamo colui che hai mandato a illuminare il mondo,

        e crediamo in lui solo, Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore.

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