5 marzo 2017 – I Domenica di Quaresima

QUARESIMA:
SEGUIRE IL SIGNORE
PER VINCERE CON LUI IL MALE
PROGREDIRE CON LUI NEL BENE
RISORGERE CON LUI ALLA VITA NUOVA

I Domenica di Quaresima, Anno A

Matteo 4,1-11; Genesi 2,7-9; 3,1-7; Salmo 50; Rm 5,12-19

di don Pino Germinario

Lorenzo Ghiberti, Tentazione di Cristo, Porta nord del battistero di Firenze, 1403-24, Firenze

Lorenzo Ghiberti, Tentazione di Cristo, Porta nord del battistero di Firenze, 1403-24, Firenze

La quaresima è il “tempo favorevole” per rinnovare e approfondire l’alleanza personale e comunitaria tra Dio e noi, fondata sul Battesimo nel quale abbiamo ricevuto lo Spirito di Cristo e siamo divenuti figli di Dio nel Figlio di Dio e siamo stati amati da Dio con lo stesso amore con cui Egli ama il Figlio.

Il Signore e il Maestro, che noi seguiamo, ci viene presentato, all’inizio della quaresima, come “il Figlio di Dio messo alla prova” proprio come noi veniamo messi alla prova ogni giorno nel deserto della nostra vita.
15Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato. (Eb 4)
La prova, a cui Gesù è sottoposto, è riassunta dal Vangelo in tre tentazioni, ma in realtà riguarda ogni giorno della sua vita fino alla prova suprema della passione e della morte di croce.
36E diceva: «Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu». (Mt 14).

È importante per noi cristiani vedere che il nostro Maestro e Signore supera le prove a cui è sottoposto ponendo la sua fiducia, il suo amore e la sua vita nelle mani del Padre, come risulta dalle risposte date al tentatore:
1. “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”
2. “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”.
3. “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”.

La vittoria di Gesù apre a noi la possibilità e la capacità di superare, con il suo aiuto, le nostre prove per vincere con lui il male, progredire con lui nel bene e risorgere con lui alla vita nuova.
Tutto questo è detto molto bene nel prefazio VII delle Domeniche del Tempo Ordinario:
Nella tua misericordia hai tanto amato gli uomini
da mandare il tuo Figlio come Redentore
a condividere in tutto, fuorché nel peccato,
la nostra condizione umana.

Così hai amato in noi
ciò che tu amavi nel Figlio
e in lui, servo obbediente,
hai ricostituito l’alleanza
distrutta dalla disobbedienza del peccato.
Come scrive San Paolo ai Romani (2 lettura):
la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti…per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.

Dunque il cammino di conversione, di cui la quaresima è segno e strumento, è prima di tutto opera di Dio in noi e poi è la nostra risposta di amore all’amore che Dio ha per noi.

Ricordiamo la parabola del fico che non porta frutti:
«Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. 7Allora disse al vignaiolo: «Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?». 8Ma quello gli rispose: «Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. 9Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai»». (Lc 13)
Il Signore, ancora quest’anno, ci dà la possibilità di portare avanti il nostro cammino di conversione perchè produca il frutto di crescere nella conoscenza del mistero di Cristo e di testimoniarlo con una degna condotta di vita. (Colletta).
Sarà Lui a zappare il terreno della nostra vita e a mettervi il concime e con il suo aiuto, se avremo fede in Lui, potremo portare frutti che sarebbero impossibili con le sole nostre forze.

O Dio, che conosci la fragilità della natura umana ferita dal peccato,
concedi al tuo popolo di intraprendere
con la forza della tua parola
il cammino quaresimale,
per vincere le seduzioni del maligno
e giungere alla Pasqua nella gioia dello Spirito.

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