25 dicembre 2016 – NATALE del Signore

Gentile da Fabriano: Pala dell'adorazione dei magi – particolare della Natività, Galleria degli Uffizi, Firenze

Gentile da Fabriano: Pala dell’adorazione dei magi – particolare della Natività, Galleria degli Uffizi, Firenze

Rallégrati, esulta, figlia di Sion,
perché, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te.
Oracolo del Signore.
Nazioni numerose aderiranno in quel giorno al Signore
e diverranno suo popolo,
ed egli dimorerà in mezzo a te (Zac 2,14-15)

 

Il Pensiero, il Progetto di Dio si è fatto carne

ed è venuto ad abitare in mezzo a noi (Gv 1,14)

 

NATALE DEL SIGNORE

Gv 1,1-18; Is 52,7-10; Ebr 1,1-6

di don Pino Germinario

 

Nel Natale si manifesta la bontà di Dio e il suo amore per gli uomini.

Egli viene a salvarci non perchè lo meritiamo, ma per la sua misericordia.

Mentre eravamo ancora peccatori Cristo a dato la sua vita per noi.

Egli è venuto a prendere la nostra condizione umana perchè noi potessimo prendere la sua condizione divina.

Egli, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!,
a gloria di Dio Padre. (Fil 2,6-11)

 

Egli, Verbo invisibile, apparve visibilmente nella nostra carne,
per assumere in sé tutto il creato e sollevarlo dalla sua caduta.
Generato prima dei secoli, cominciò ad esistere nel tempo,
per reintegrare l’universo nel tuo disegno, o Padre,
e ricondurre a te l’umanità dispersa. (Prefazio di Natale II)

 

Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone. (Tit 2,14)

A noi che lo abbiamo accolto, a noi che abbiamo creduto nel Suo Nome, Egli ha dato la possibilità di diventare come Lui cioè figli di Dio.

 

 12In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati». (At 4,12)

 

È Lui che la liturgia della Chiesa ha invocato in questi giorni con le celebri antifone:

O Sapienza dell’Altissimo,
che tutto disponi con forza e dolcezza:
vieni ad insegnarci la via della saggezza.

 

O Signore, guida della casa d’Israele,
che hai dato la Legge a Mosè sul monte Sinai:
vieni a liberarci con braccio potente.

 

O Radice di Iesse,
che t’innalzi come segno per i popoli:
vieni a liberarci, non tardare.

 

 O Chiave di Davide, che apri le porte del Regno dei cieli:
vieni, e libera l’uomo prigioniero che giace nelle tenebre.

 

O Emmanuele, nostro re e legislatore:
vieni a salvarci, Signore, nostro Dio.

 

O Re delle genti e pietra angolare della Chiesa:
vieni, e salva l’uomo che hai formato dalla terra.

 

O Emmanuele, Dio con noi,
attesa dei popoli e loro liberatore:
vieni a salvarci con la tua presenza.

 

O Astro che sorgi,
splendore della luce eterna, sole di giustizia:
vieni, illumina chi giace nelle tenebre
e nell’ombra di morte.

 

12Scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi dunque di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, 13sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. 14Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. 15E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!(Col 3,12-15)

O Dio, che in modo mirabile
ci hai creati a tua immagine,
e in modo più mirabile ci hai rinnovati e redenti,
fa’ che possiamo condividere la vita divina del tuo Figlio,
che oggi ha voluto assumere la nostra natura umana.

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