Dio nel mondo – Gli auguri del parroco

Beato Angelico, "Madonna delle Ombre", particolare, FirenzeDio nasce nel mondo e incontra la fanciullezza di Maria sua madre, il dubbio di Giuseppe suo padre, la precarietà di un alloggio rude, la semplicità quasi ignorante dei pastori, l’odore un pò cattivo degli animali, il canto puro degli angeli, la luce radiosa di una stella; e poi la sterilità feconda di Elisabetta con l’incredulità ostinata di Zaccaria e la franchezza disarmante di Giovanni. Ancora, incontra, da Erode a Pilato, re e governanti dal timore ossessivo di regalità compromesse per la presenza di un bambino che giudicano e uccidono, al contrario di re venuti dall’oriente, proprio dall’oriente, che si prostrano e adorano il Re.

La quasi necessità di trovare ogni anno il senso del Natale per la vita di ora induce a rileggere, a rivedere la storia di Gesù Bambino, come di un film dove si ha il sentore che qualcosa nel vederlo sia sfuggito, che qualcosa di importante si sia perso e che dunque vada rivisto, quasi ad entrare nelle parti dei protagonisti come attori di una storia che è la Storia.

Si scoprono somiglianze di cronaca dove gli oltre duemila anni si cancellano in un attimo: donne gravide che la guerra ha scaraventato in altre geografie che non sanno dove far nascere i loro pargoli; censimenti di allora e schedature telematiche con impronte digitali di oggi che hanno il sapore amaro di una marchiatura disumana; indifferenza e ostilità organizzate in ragionamenti politici e giuridici che contagia uomini e donne, che hanno un senso di umanità a volte soffocato dalla paura di accoglienze che la verità di un’abitazione comune e di un’appartenenza globale con uguali diritti invece impone.

Gesù Bambino
Si incontrano re e governanti timorosi di poteri loro affranti, nemici per il denaro, amici per il dominio, che ancora oggi come ieri scelgono la guerra, la violenza, la morte per difendere la vita. Ma si incontrano anche uomini e donne semplici come i pastori, persone silenziose, umili, la cui solidarietà, scritta nelle loro ossa e confermata dalla fatica del lavoro, dei sogni, dei progetti, si esprime nell’accoglienza di una casa, di un pasto, di un vestito; la luce della stella e il canto degli angeli è la loro gioia e la loro speranza. Nella precarietà dell’esistenza c’è la loro forza, nella semplicità dei gesti la loro grandezza. Sono loro a fare la Storia, gli altri al massimo fanno storia e cronaca.

Questo nostro mondo che cade a pezzi, sembra che non si riconosca più per quanto saccheggiato nelle cose create e deturpato nei volti delle creature, il Dio Bambino viene per benedirlo e reggerlo. La sua bellezza ri

dona vita al mondo, i suoi occhi illuminano ogni angolo terrestre. È un Dio, ancora e sempre più, amante della creazione. Gli sta a cuore; le sorti del mondo sono nei suoi pensieri, la vita degli uomini, di tutti, sono il contenuto della sua missione, la loro salvezza il suo fine. Egli viene per benedire ogni persona, ogni creatura; viene per dare coraggio, voglia di ricominciare, di scommettere sulle persone e sul mondo. Viene per costruire dove gli uomini hanno distrutto, viene per edificare i cuori degli smarriti e dare certezze ai dubbiosi. Il mondo non tema la sua venuta perchè il suo nome è Emmanuele: Dio con noi. Auguri.

Vincenzo Di Palo
Parroco

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