I RAGAZZI E LE OPERE DI MISERICORDIA

“…Aprite le porte a Cristo, non abbiate paura!…”Esordiva così Giovanni Paolo II all’inizio del suo pontificato nell’ottobre 1978. Bellissimo aprire le porte del proprio cuore a Gesù e alla chiesa!

Ma quale chiesa? La chiesa siamo noi credenti uniti nel nome della Santissima Trinità che si amano e si donano. In questo momento mi è venuto in mente l’Oreb, dove Mosè incontra Dio che gli parla e si fa conoscere. Ho pensato: l’Anno Giubilare della Misericordia è proprio come scalare la montagna della vita che ci porterà all’incontro con Lui attraverso i bisognosi. Le difficoltà non mancano, ma sulle pietre crescono anche fiori da ammirare. Da tanti secoli  la Chiesa ascolta gli insegnamenti di Gesù mettendoli in pratica non solo con la preghiera, ma anche con le opere realizzando il suo Regno. Le opere di misericordia sono i fiori che incontreremo sulla montagna da scalare. In febbraio ci siamo presi cura di un fiorellino: VISITARE GLI AMMALATI.

Noi catechiste abbiamo esortato i ragazzi di quinta elementare, prima e seconda media ad accompagnare i ministri straordinari dell’Eucarestia nella visita agli ammalati presenti sul territorio. I ragazzi si sono dimostrati timorosi all’inizio, ma hanno ricevuto dagli anziani un sentito “grazie” per il dono della loro presenza.

A Marzo percorreremo un sentiero più insidioso del precedente, dove cresce un fiore raro e difficile da raccogliere: PERDONARE LE OFFESE. I ragazzi sapranno come percorrere anche questa strada con l’aiuto prezioso dello Spirito Santo.

Mariuccia Calò, catechista

 

 

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